Cosa dice la legge dei compiti?
La circolare ministeriale n. 177 del 14 maggio 1969 vieta lassegnazione di compiti a casa per gli studenti di ogni ordine e grado, quando il giorno seguente è festivo. Lobiettivo è permettere agli alunni di godere appieno dei giorni di festa, senza lonere di prepararsi per il rientro a scuola.
Il Diritto alla Festa: La Legge (Poco Conosciuta) sui Compiti a Casa
Quante volte, da bambini e adolescenti, abbiamo guardato con un misto di desiderio e frustrazione il calendario, avvicinandosi a un tanto atteso giorno festivo? Il pensiero, però, non era solo rivolto al riposo e al divertimento, ma anche all’ombra lunga e incombente dei compiti a casa. E se vi dicessi che esiste una legge, risalente addirittura al 1969, che ci proteggeva da questo “incubo”?
La circolare ministeriale n. 177, datata 14 maggio 1969, è un documento quasi dimenticato, un piccolo baluardo a difesa del diritto alla festa per studenti di ogni ordine e grado. Questa circolare, con un linguaggio forse obsoleto ma con un intento incredibilmente moderno, vieta esplicitamente l’assegnazione di compiti a casa quando il giorno successivo è un giorno festivo.
L’obiettivo, chiarissimo e condivisibile, è quello di permettere agli alunni di godere appieno dei giorni di festa, di ricaricare le energie mentali e fisiche, di dedicarsi ad attività ricreative e familiari senza il peso costante della preparazione per il rientro in classe. In sostanza, la legge riconosce implicitamente l’importanza del riposo e del tempo libero per un apprendimento efficace e un sano sviluppo psico-fisico.
Ma perché questa legge è così poco conosciuta? Forse perché è datata e si perde tra le pieghe della burocrazia scolastica. Forse perché è stata implicitamente superata da nuove prassi didattiche, orientate verso un approccio più flessibile e personalizzato all’apprendimento. Oppure, più semplicemente, perché è stata dimenticata, sopraffatta dalla frenesia della scuola moderna, sempre più orientata alla performance e alla competizione.
Eppure, rileggendo questa circolare, emerge un valore ancora attuale: l’importanza di proteggere il tempo libero dei bambini e degli adolescenti, di riconoscere il loro diritto a staccare la spina, a dedicarsi a passioni e interessi extra-scolastici. In un’epoca in cui i giovani sono costantemente bombardati da stimoli e sollecitazioni, in cui lo stress e l’ansia legati alla performance scolastica sono in aumento, riscoprire questa piccola legge potrebbe essere un modo per riportare l’attenzione sull’importanza del benessere e dell’equilibrio nella vita degli studenti.
Non si tratta di abolire i compiti a casa, ma di ripensare il loro significato e la loro funzione. Dovrebbero essere un’opportunità per consolidare le conoscenze acquisite in classe, per approfondire argomenti di interesse, per stimolare la creatività e il pensiero critico, e non un peso insostenibile che opprime il tempo libero e mina il benessere degli studenti.
Forse è il momento di rispolverare la circolare n. 177 del 1969 e di riportare al centro del dibattito pedagogico il tema del diritto alla festa, inteso non solo come riposo, ma come tempo prezioso per coltivare passioni, relazioni e benessere personale. Un diritto che, come dimostra questa piccola e dimenticata legge, è sempre stato riconosciuto, almeno sulla carta.
#Istruzioni#Legge Compiti#Regole ScuolaCommento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.