Quando vanno fatti i corsi di formazione?

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LAccordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 stabilisce che i datori di lavoro devono garantire laggiornamento della formazione in sicurezza sul lavoro per i propri dipendenti. Questo aggiornamento, della durata minima di 6 ore, deve essere effettuato con cadenza quinquennale per tutti i lavoratori.

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Aggiornamento formazione sicurezza sul lavoro: ogni 5 anni, ma non solo.

L’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 sancisce l’obbligo per i datori di lavoro di garantire l’aggiornamento della formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro per tutti i propri dipendenti. La norma prevede un aggiornamento periodico, con cadenza quinquennale, della durata minima di 6 ore. Questo significa che ogni lavoratore, indipendentemente dal ruolo e dal livello di rischio presente nell’azienda, deve partecipare a corsi di aggiornamento ogni 5 anni. Ma la formazione in sicurezza sul lavoro non è un evento sporadico, bensì un processo continuo. Limitare l’aggiornamento al solo rispetto del quinquennio può rivelarsi insufficiente e, in alcuni casi, persino controproducente.

Sebbene il quinquennio rappresenti il termine massimo entro cui effettuare l’aggiornamento, esistono diverse situazioni che richiedono una formazione più frequente, o addirittura immediata. Pensare alla formazione come ad un semplice “adempimento” è un errore grave che può mettere a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori. È fondamentale adottare un approccio proattivo e valutare attentamente la necessità di interventi formativi aggiuntivi, al di là dell’obbligo quinquennale.

Ecco alcuni casi in cui la formazione deve essere effettuata prima dei 5 anni:

  • Cambiamenti di mansione: un nuovo ruolo o l’assegnazione a un reparto diverso, con l’introduzione di nuove attrezzature o procedure, richiede una formazione specifica e mirata.
  • Introduzione di nuove tecnologie o macchinari: l’innovazione tecnologica è costante e l’utilizzo di nuove attrezzature implica la necessità di formare i lavoratori sui rischi specifici e sulle corrette modalità d’uso.
  • Modifiche nell’organizzazione del lavoro: anche variazioni apparentemente minime nei processi produttivi possono influire sulla sicurezza. Una riorganizzazione degli spazi o l’introduzione di nuove procedure richiedono un adeguato aggiornamento della formazione.
  • Infortuni o incidenti: un infortunio, anche se non grave, può evidenziare lacune nella formazione o nella gestione della sicurezza. Analizzare le cause dell’incidente e implementare una formazione mirata può prevenire il ripetersi di eventi simili.
  • Indicazioni del medico competente: il medico competente, durante la sorveglianza sanitaria, può individuare la necessità di una formazione specifica per alcuni lavoratori, in base alle loro condizioni di salute o alle mansioni svolte.
  • Aggiornamenti normativi: l’evoluzione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro richiede un costante aggiornamento delle conoscenze da parte dei lavoratori.

In conclusione, il rispetto del termine quinquennale previsto dall’Accordo Stato Regioni è un requisito minimo, ma non esaustivo. Un approccio responsabile alla sicurezza sul lavoro richiede una valutazione continua delle esigenze formative, al fine di garantire la salute e il benessere dei lavoratori e la prevenzione di infortuni e malattie professionali. Investire nella formazione non è un costo, ma un investimento sulla sicurezza e sulla produttività dell’azienda.