Quanti tipi di grafici ci sono in geografia?

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I grafici utilizzati in geografia sono molteplici. Tra i più comuni troviamo:

  • Areogrammi circolari (grafici a torta): rappresentano dati percentuali di un fenomeno.
  • Istogrammi: rappresentano distribuzioni di frequenza di dati.
  • Ideogrammi: utilizzano simboli per rappresentare dati.
  • Diagrammi cartesiani: utilizzano un sistema di assi per rappresentare relazioni tra variabili.
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La geografia in grafico: visualizzare il mondo attraverso i dati

La geografia, scienza che studia la Terra e le sue interazioni con l’uomo, si avvale di numerosi strumenti per rappresentare e analizzare la complessità del nostro pianeta. Tra questi, i grafici rivestono un ruolo fondamentale, permettendo di visualizzare dati e tendenze in modo chiaro ed efficace. Ma quanti tipi di grafici vengono utilizzati in geografia? E come ci aiutano a comprendere meglio il mondo che ci circonda?

La varietà di grafici impiegati in ambito geografico è ampia e si adatta alle diverse esigenze di rappresentazione. Sebbene la lista non sia esaustiva, alcuni tipi si distinguono per la loro frequente applicazione:

  • Areogrammi circolari (o grafici a torta): veri e propri classici della visualizzazione dati, gli areogrammi circolari sono particolarmente adatti a rappresentare la composizione percentuale di un fenomeno geografico. Immaginiamo di voler illustrare la distribuzione della popolazione mondiale per continente: un grafico a torta, suddiviso in spicchi proporzionali alla popolazione di ciascun continente, offrirà una visione d’insieme immediata e intuitiva.

  • Istogrammi: questi grafici, composti da rettangoli adiacenti la cui altezza corrisponde alla frequenza del dato rappresentato, sono ideali per visualizzare la distribuzione di fenomeni geografici quantitativi. Pensiamo, ad esempio, alla distribuzione altimetrica di un territorio: l’istogramma ci permetterà di comprendere a colpo d’occhio la prevalenza di determinate fasce altitudinali.

  • Ideogrammi: a differenza dei precedenti, gli ideogrammi utilizzano simboli pittografici per rappresentare i dati. Questo tipo di grafico, particolarmente efficace nella comunicazione divulgativa, può essere impiegato in geografia per rappresentare, ad esempio, la densità di popolazione o la distribuzione di risorse naturali, utilizzando simboli come figure umane o alberi. La loro forza sta nella capacità di rendere immediatamente comprensibili informazioni complesse anche ad un pubblico non specializzato.

  • Diagrammi cartesiani: basati su un sistema di assi cartesiani, questi grafici sono strumenti potenti per analizzare le relazioni tra diverse variabili geografiche. Ad esempio, potremmo utilizzare un diagramma cartesiano per studiare la correlazione tra l’altitudine e la temperatura media annua in una determinata regione, individuando eventuali trend e anomalie.

Oltre a questi tipi principali, la geografia moderna si avvale anche di grafici più complessi, come i cartogrammi, le carte coropletiche e i grafici a dispersione, sfruttando le potenzialità dei software GIS (Geographic Information System) per elaborare e visualizzare grandi quantità di dati georeferenziati.

In conclusione, i grafici in geografia non sono semplici illustrazioni, ma strumenti essenziali per l’analisi e l’interpretazione dei fenomeni territoriali. La scelta del tipo di grafico più appropriato dipende dalla natura dei dati e dall’obiettivo comunicativo, ma in ogni caso la loro capacità di trasformare dati grezzi in informazioni visivamente comprensibili contribuisce in modo significativo alla nostra comprensione del mondo.