Come chiudere bottiglie di Prosecco?

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Nelle bottiglie di Prosecco viene utilizzata una tappatura a raso con tappo di sughero. Il tappo viene inserito completamente nel collo della bottiglia, senza lutilizzo di una gabbietta.

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L’Arte Silenziosa della Chiusura: Sigillare l’Effervescenza del Prosecco

Il Prosecco, con le sue bollicine vivaci e il profumo inebriante, è un ambasciatore dell’allegria italiana nel mondo. Ma dietro la sua spuma festosa, si cela un’arte silenziosa: quella della chiusura, un processo fondamentale per preservare la sua freschezza e le sue caratteristiche uniche. A differenza di altri spumanti, il Prosecco predilige una chiusura a raso, una scelta apparentemente semplice che nasconde una profonda conoscenza delle dinamiche interne alla bottiglia.

Dimenticate le gabbiette metalliche elaborate e i tappi a fungo che promettono un’esplosione sonora all’apertura. Il Prosecco, nella sua eleganza discreta, opta per un tappo di sughero cilindrico, inserito completamente nel collo della bottiglia, fino a raggiungere un livello perfettamente a filo con il bordo. Questa tecnica, che potrebbe sembrare una semplificazione rispetto ai metodi tradizionali, risponde a precise esigenze di conservazione e di esperienza gustativa.

Ma perché questa scelta? La risposta si trova nella pressione interna della bottiglia. Il Prosecco, prodotto con il metodo Charmat (o Martinotti), sviluppa una pressione inferiore rispetto allo Champagne o al Franciacorta, che adottano il metodo classico. Questa pressione, sebbene sufficiente a generare le bollicine che lo rendono così piacevole, non richiede la robustezza di una chiusura più complessa.

La chiusura a raso offre diversi vantaggi. Innanzitutto, garantisce una tenuta ermetica, prevenendo la fuoriuscita delle preziose bollicine e proteggendo il vino dall’ossidazione. In secondo luogo, facilita l’apertura della bottiglia, evitando la necessità di manovre complesse e riducendo il rischio di incidenti, come il temuto “tappo che schizza”.

L’inserimento del tappo a raso, tuttavia, richiede precisione e cura. È necessario utilizzare macchinari specifici che comprimano il sughero fino al diametro del collo della bottiglia, per poi rilasciarlo delicatamente una volta posizionato. Questo processo deve essere eseguito con attenzione per non danneggiare il sughero e compromettere la tenuta.

Ma la chiusura a raso influenza anche l’esperienza gustativa. L’assenza di una gabbietta metallica permette al tappo di sughero di respirare leggermente, consentendo una micro-ossigenazione controllata che affina il vino nel tempo. Questo processo, seppur impercettibile, può contribuire a sviluppare la complessità aromatica e la morbidezza del Prosecco.

In definitiva, la chiusura a raso del Prosecco è molto più di una semplice tappatura. È una scelta consapevole, frutto di una profonda conoscenza delle caratteristiche del vino e delle esigenze di conservazione. È un gesto che unisce tradizione e innovazione, semplicità ed eleganza, contribuendo a preservare l’effervescenza e l’allegria che rendono il Prosecco un’eccellenza italiana amata in tutto il mondo. Un piccolo dettaglio, forse, ma un dettaglio che fa la differenza.