Come si dice fragola in genovese?

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In genovese, diversi termini traducono concetti italiani. Forchetta si dice forçinn-a, mentre fornâ indica il fornaio. Per fragola, si usa il termine merello, e franzòu si riferisce al frantoio.

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In viaggio nel dialetto genovese: la fragola e altre delizie linguistiche

Il dialetto genovese, ricco di fascino e storia, costituisce un patrimonio culturale da scoprire e preservare. Le sue parole, specchio di un popolo laborioso e ingegnoso, ci raccontano storie e tradizioni secolari.

Oggi, intraprendiamo un viaggio culinario esplorando il termine “fragola” in genovese, ma non solo. Come direbbe un autentico genovese, “andzemu a vedde” (andiamo a vedere) quali altre delizie linguistiche ci riserva.

Fragola: il dolce merello

In genovese, la dolce fragola viene chiamata “merello”. Questo termine riflette l’antica tradizione di coltivazione della frutta nella regione. I merelli, coltivati con cura nei tipici orti terrazzati, erano un alimento prelibato, consumato fresco o trasformato in deliziose confetture e sciroppi.

Forchetta e fornaio: forçinn-a e fornâ

Oltre alla fragola, il genovese ci offre una serie di curiose traduzioni di termini italiani. Ad esempio, la forchetta diventa “forçinn-a”, mentre il fornaio viene chiamato “fornâ”. Queste parole, così distanti dal loro corrispettivo italiano, testimoniano l’evoluzione autonoma del dialetto.

Frantoio: franzòu

Il frantoio, luogo dove si produce l’olio d’oliva, in genovese viene chiamato “franzòu”. Questo termine deriva dal latino “frangere”, che significa “rompere”, e fa riferimento al processo di frantumazione delle olive per estrarne il prezioso liquido.

Un tesoro da preservare

Il dialetto genovese, con le sue parole e le sue espressioni uniche, rappresenta un tesoro da preservare. Ogni termine racchiude un pezzo di storia, una tradizione o una peculiarità del popolo genovese. È nostro compito mantenere viva questa lingua, valorizzandola e trasmettendola alle future generazioni.

In conclusione, il viaggio nel dialetto genovese alla scoperta della fragola, il “merello”, ci ha portato a conoscere anche altre curiose traduzioni, come “forçinn-a” per forchetta, “fornâ” per fornaio e “franzòu” per frantoio. Questo piccolo itinerario linguistico ci ha permesso di apprezzare la ricchezza e la varietà di questa lingua, un patrimonio culturale da tutelare e custodire.