Come si rende frizzante il Prosecco?

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Il Prosecco frizzante si ottiene inducendo una seconda fermentazione in un ambiente chiuso. Si aggiungono zuccheri per generare anidride carbonica, raggiungendo una pressione tra 1 e 2,5 atmosfere. Questa rifermentazione, avvenendo in vasche sigillate, intrappola il gas, conferendo al vino la sua caratteristica effervescenza.

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Il Segreto della Spuma: Come Nasce la Frizzante Allegria del Prosecco

Il Prosecco, simbolo di convivialità e leggerezza, incanta il palato con le sue delicate bollicine. Ma come si trasforma un vino fermo in quella sinfonia effervescente che tanto amiamo? La risposta risiede in un processo meticoloso, una sorta di magia enologica che intrappola l’allegria in una bottiglia.

A differenza dello Champagne, che ricorre al Metodo Classico con la rifermentazione in bottiglia, il Prosecco frizzante abbraccia un approccio differente, più agile ed efficiente: la rifermentazione in autoclave, o Metodo Martinotti (conosciuto anche come Metodo Charmat). Il segreto della sua spuma, infatti, si cela proprio in questa seconda fermentazione, innescata in un ambiente ermeticamente sigillato.

Il punto di partenza è un vino base, ottenuto dalla vinificazione di uve Glera (la varietà autoctona del Prosecco) o, in percentuali minori, da altre uve ammesse dal disciplinare. Questo vino, ancora privo di frizzantezza, viene trasferito in grandi vasche d’acciaio inox, le autoclavi, progettate per resistere alla pressione che si genererà.

È qui che entra in gioco l’elemento chiave: l’aggiunta di una miscela di zuccheri e lieviti selezionati, comunemente chiamata “liqueur de tirage”. Questi lieviti, nutrendosi degli zuccheri, daranno il via alla seconda fermentazione. Ed è proprio questa fermentazione che genera l’anidride carbonica (CO2), il gas responsabile delle bollicine.

La magia risiede nel fatto che questa rifermentazione avviene in un ambiente chiuso. L’anidride carbonica, impossibilitata a disperdersi, si scioglie nel vino, creando la pressione interna che caratterizza il Prosecco frizzante. La pressione raggiunta si attesta generalmente tra 1 e 2,5 atmosfere, sufficienti per conferire al vino la sua vivace effervescenza.

A differenza del Metodo Classico, il Prosecco frizzante rimane in autoclave per un periodo relativamente breve, solitamente dai 30 ai 60 giorni. Questo periodo, più breve rispetto ai lunghi affinamenti sui lieviti tipici dello Champagne, contribuisce a preservare la freschezza e le note fruttate che contraddistinguono il Prosecco.

Una volta raggiunta la pressione desiderata e terminata la rifermentazione, il Prosecco viene filtrato per rimuovere i lieviti esausti e stabilizzato prima dell’imbottigliamento. Il risultato è un vino spumeggiante, piacevolmente fruttato e facile da bere, perfetto per celebrare i piccoli e grandi momenti della vita. Un vero e proprio concentrato di gioia racchiuso in una bottiglia, frutto di un’abile combinazione di scienza, tradizione e passione.