Cosa cambia tra dry e brut?

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Diversamente dalla traduzione italiana che li accomuna entrambi come secco, gli spumanti Brut presentano un residuo zuccherino molto basso, mentre quelli Dry hanno un residuo zuccherino più elevato, risultando più dolci al palato.

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Secco ma non troppo: svelare le sottili differenze tra Brut e Dry negli spumanti

La parola “secco”, nell’ambito degli spumanti, può essere fuorviante. Mentre in italiano entrambi i termini – Brut e Dry – vengono tradotti come “secco”, la realtà è ben più sfumata, rivelando una significativa differenza nel profilo gustativo di queste due tipologie di vini effervescenti. La distinzione, in realtà, risiede nella quantità di zucchero residuo presente al termine della fermentazione. E questa sottile variazione si traduce in un’esperienza di degustazione decisamente diversa.

Gli spumanti Brut, considerati i più secchi tra i due, presentano un residuo zuccherino estremamente basso, generalmente compreso tra 0 e 12 grammi per litro. Questo significa che il gusto dello spumante è dominato dalle note fruttate, floreali o speziate del vitigno, con un’acidità fresca e vibrante che bilancia perfettamente la quasi totale assenza di dolcezza. La sensazione in bocca è pulita, asciutta, e lascia un finale persistente ed elegante. Un Brut ben strutturato è un vero gioiello per il palato, capace di evidenziare la complessità e l’eleganza del vino.

Gli spumanti Dry, invece, presentano un residuo zuccherino sensibilmente maggiore, di solito tra i 17 e i 35 grammi per litro. Questa quantità maggiore di zucchero, pur mantenendo il vino all’interno della categoria dei “secchi”, gli conferisce una dolcezza percepibile al palato. Il risultato è un profilo gustativo più morbido, avvolgente e rotondo, dove la freschezza è ancora presente ma viene mitigata dalla dolcezza residua. Questo tipo di spumante può risultare più accessibile a chi non ama l’estrema secchezza dei Brut, offrendo un’esperienza più dolce e appagante.

In sintesi, la scelta tra Brut e Dry dipende dalle preferenze personali. Il Brut è la scelta ideale per chi apprezza l’eleganza e la pulizia di un gusto secco e strutturato, perfetto come aperitivo o per accompagnare piatti delicati di pesce o frutti di mare. Il Dry, invece, si presta meglio a palati che prediligono un gusto più morbido e avvolgente, ideale forse per un brunch o in abbinamento a dolci non eccessivamente elaborati. In definitiva, la degustazione di entrambi permette di apprezzare le diverse sfaccettature del mondo spumantistico, mostrando come un semplice aggettivo come “secco” possa celare una complessità di gusti e sensazioni.