Cosa vuol dire vino fortificato?

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I vini fortificati, o liquorosi, sono ottenuti aggiungendo alcool o acquavite a un vino base o a un mosto parzialmente fermentato, per fermarne la trasformazione e raggiungere una gradazione alcolica maggiore, in genere sopra il 12%.

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Il mondo affascinante dei vini fortificati: un viaggio tra aromi intensi e tradizioni antiche

Cosa si cela dietro la definizione di “vino fortificato”? Spesso relegati ad un ruolo di nicchia, i vini fortificati, noti anche come liquorosi, rappresentano un universo complesso e ricco di sfumature, capace di regalare esperienze sensoriali uniche. La loro peculiarità risiede in un processo di produzione che li distingue nettamente dai vini tradizionali: l’aggiunta di alcol.

A differenza dei vini che completano la fermentazione alcolica naturalmente, i fortificati vedono l’intervento dell’uomo, che interrompe questo processo aggiungendo alcol o acquavite al vino base o, in alcuni casi, direttamente al mosto parzialmente fermentato. Questa aggiunta, oltre ad aumentare la gradazione alcolica – generalmente superiore al 12%, ma che può raggiungere anche il 20% – ha un impatto significativo sul profilo organolettico del vino.

L’aggiunta di alcol, infatti, non si limita ad aumentare la “forza” del vino, ma ne preserva anche gli zuccheri residui, donando una dolcezza caratteristica a molte tipologie di fortificati. Allo stesso tempo, blocca lo sviluppo dei lieviti, “congelando” il vino in un preciso momento della sua evoluzione e preservandone le caratteristiche aromatiche.

La tecnica della fortificazione, nata secoli fa per esigenze di conservazione durante i lunghi viaggi in mare, ha dato vita ad una variegata gamma di vini, ognuno con una propria identità e storia. Dal Porto, con le sue note di frutta secca e spezie, al Marsala, dalle sfumature ambrate e il sapore di caramello, passando per il Madeira, resistente al tempo e dalle note ossidative, e lo Sherry, con la sua incredibile varietà di stili, ogni vino fortificato racconta una storia di tradizioni, terroir e maestria enologica.

Ma la fortificazione non è un processo standardizzato. La tipologia di alcol utilizzato, il momento dell’aggiunta, la durata dell’invecchiamento e le tecniche di affinamento contribuiscono a creare un’infinita varietà di profili aromatici e gustativi. Ad esempio, l’utilizzo di acquavite di vino conferisce caratteristiche diverse rispetto all’alcol neutro, mentre l’invecchiamento in botti di legno può aggiungere note di vaniglia, tostato e spezie.

I vini fortificati, dunque, non sono semplicemente vini “più forti”, ma rappresentano un vero e proprio patrimonio enogastronomico, un invito a scoprire un mondo di sapori intensi e complessi, da degustare lentamente, magari accompagnati da cioccolato fondente, formaggi stagionati o dolci a base di frutta secca, per un’esperienza sensoriale completa e appagante.