Quali sono le sostanze che danno colore al vino?

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Il colore del vino deriva da composti coloranti chiamati polifenoli, presenti sulla buccia delluva. Antociani, flavoni, leucoantociani e catechine sono le principali categorie di questi pigmenti, responsabili delle diverse sfumature di rosso, blu, bianco e giallo.
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Il Segreto del Colore: Un’Esplorazione dei Polifenoli nel Vino

Il calice di vino, simbolo di convivialità e raffinatezza, cela al suo interno una complessa alchimia di sapori e aromi. Ma oltre al gusto, è il colore, spesso il primo elemento percepito, a catturare l’attenzione e a suggerire, anticipando l’esperienza sensoriale completa, la varietà e la qualità del nettare. Questo straordinario spettro cromatico, che spazia dai delicati gialli paglierini ai profondi rubini, non è frutto del caso, ma il risultato di una precisa interazione chimica: i polifenoli.

Queste molecole, veri e propri architetti del colore, risiedono principalmente nella buccia dell’uva, donando al vino la sua identità visiva. Non si tratta di un unico pigmento, ma di una famiglia complessa di composti, la cui interazione e concentrazione determinano la sfumatura finale. Tra i principali protagonisti di questa orchestra cromatica, spiccano quattro categorie:

  • Antociani: I veri campioni della scena. Responsabili delle intense tonalità di rosso, viola e blu, gli antociani sono pigmenti instabili, la cui concentrazione e tipologia variano in base al vitigno, alla maturazione delle uve e al processo di vinificazione. La loro delicatezza li rende sensibili all’ossigeno e alla luce, causando l’evoluzione del colore nel tempo, da tonalità vivaci a sfumature più aranciate e mattone nei vini rossi invecchiati.

  • Flavoni: Meno intensi degli antociani, i flavoni contribuiscono a definire le nuances gialle e dorate tipiche dei vini bianchi. La loro presenza, unita ad altri componenti, determina la luminosità e la profondità del colore, distinguendo un giallo paglierino pallido da uno dorato intenso.

  • Leucoantociani: Precursori degli antociani, questi composti incolori svolgono un ruolo fondamentale nella formazione del colore. Sebbene non contribuiscano direttamente alla pigmentazione, la loro ossidazione e polimerizzazione con gli antociani influenzano significativamente l’intensità e la stabilità del colore finale, contribuendo alla complessità del profilo cromatico.

  • Catechine: Oltre al colore, le catechine contribuiscono anche all’astringenza e al sapore del vino. Queste molecole, incolori o leggermente giallastre, influenzano la tonalità complessiva, interagendo con gli altri polifenoli e contribuendo alla struttura e alla complessità del vino.

In definitiva, il colore del vino è il risultato di un intricato gioco di equilibri tra queste diverse categorie di polifenoli, un’espressione tangibile della complessità biochimica della vite e della maestria dell’enologo. Ogni sfumatura, ogni tonalità, racconta una storia, un’affascinante narrazione che si dipana dal vigneto al calice, un’esperienza sensoriale che coinvolge la vista, anticipando il piacere del gusto e dell’olfatto.