Quanto dura il passito una volta aperto?

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Il passito, dopo lapertura, mantiene le sue qualità per alcune settimane se conservato in frigorifero, ben chiuso con il tappo originale. La durata dipende da diversi fattori, ma in genere rimane apprezzabile per un breve periodo.

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Il Passito: Un Nettare Prezioso, Ma Quanto Dura Aperto?

Il passito, vino dolce liquoroso ottenuto da uve appassite, è un vero gioiello dell’enologia italiana. Un concentrato di profumi e sapori che evoca il sole, la terra e la tradizione. Aprire una bottiglia di passito è un’esperienza sensoriale unica, un piccolo lusso da concedersi con calma. Ma cosa succede una volta stappata la bottiglia? Quanto tempo possiamo goderci questo nettare prezioso senza che perda le sue caratteristiche uniche?

La risposta, purtroppo, non è univoca e dipende da diversi fattori. La buona notizia è che il passito, grazie alla sua elevata concentrazione di zuccheri e alcol, tende a conservarsi meglio rispetto ad altri vini meno strutturati. Tuttavia, l’ossidazione è un nemico subdolo che, una volta varcata la soglia della bottiglia, inizia inesorabilmente il suo lavoro.

Ecco una panoramica di cosa influenza la durata del passito aperto:

  • Metodo di produzione e tipologia: Alcuni passiti, in particolare quelli più corposi e complessi, possono sopportare meglio l’esposizione all’aria rispetto ad altri più leggeri e delicati. Un passito di Pantelleria, ad esempio, tendenzialmente si conserverà meglio di un Moscato Passito dell’Oltrepò Pavese, a parità di altre condizioni.

  • Quantità residua nella bottiglia: Ovviamente, più passito rimane nella bottiglia, minore è la superficie esposta all’ossigeno e più lentamente avverrà il deterioramento.

  • Condizioni di conservazione: Questo è il fattore più importante. Il passito, una volta aperto, deve essere tappato accuratamente con il suo tappo originale (o, in alternativa, con un tappo specifico per il vino) e conservato in frigorifero. Le basse temperature rallentano notevolmente i processi chimici responsabili dell’ossidazione.

Linee Guida Generali:

In linea di massima, un passito aperto e correttamente conservato in frigorifero può mantenere le sue qualità organolettiche apprezzabili per circa due-tre settimane. Questo intervallo è una stima e, come già detto, può variare.

Come capire se il passito è ancora buono?

  • Esame visivo: Prestate attenzione al colore. Un passito che si sta ossidando tende a scurirsi e virare verso tonalità ambrate o brunastre.
  • Esame olfattivo: Annusate il vino. Se percepirete odori sgradevoli, come aceto o muffa, è segno che il passito si è deteriorato.
  • Esame gustativo: Assaggiate un piccolo sorso. Se il sapore è sgradevole, piatto o acido, purtroppo il passito non è più buono.

Consigli extra:

  • Se prevedete di non consumare l’intera bottiglia in tempi brevi, valutate l’acquisto di una confezione “bag-in-box”, che permette di proteggere il vino dall’aria durante l’erogazione.
  • In alternativa, travasate il passito rimanente in una bottiglia più piccola, ben riempita, per ridurre al minimo lo spazio vuoto.
  • Un’altra opzione è utilizzare un tappo sottovuoto, che rimuove l’aria dalla bottiglia.

In conclusione, godetevi il vostro passito con moderazione e attenzione alla conservazione. Un consumo consapevole vi permetterà di apprezzare al meglio questo tesoro enologico senza sprechi. Ricordate che un piccolo gesto di cura può fare la differenza per preservare la magia di questo vino straordinario.