Quanto è il ricarico sul vino?

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Il ricarico sul vino varia: generalmente si applica un markup doppio per i vini fermi, mentre per quelli frizzanti può arrivare fino a quadruplo del costo. La scelta del coefficiente dipende dalla strategia commerciale.
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Il Ricarico sul Vino: Una Strategia Commerciale Complesa

Il prezzo finale di una bottiglia di vino non è semplicemente la somma del costo d’acquisto. Un elemento cruciale, spesso sottovalutato, è il ricarico, una percentuale aggiunta al costo di produzione o di importazione che definisce il margine di profitto del rivenditore. E la verità è che questo ricarico sul vino varia notevolmente, non seguendo regole fisse ma piuttosto strategie commerciali adattabili.

Contrariamente a una credenza diffusa, non esiste un “prezzo standard” di ricarico. La sua entità dipende da un complesso intreccio di fattori, tra cui la tipologia di vino, la strategia di marketing adottata dal rivenditore, la fascia di prezzo del prodotto e la concorrenza nel mercato locale.

Una delle considerazioni principali è la tipologia di vino. Generalmente, per i vini fermi si applica un ricarico medio-alto, spesso pari al doppio del costo d’acquisto. Questa strategia, se ben ponderata, permette di coprire i costi operativi, la gestione della cantina e il margine di profitto. Tuttavia, è importante specificare che il “doppio” non è una regola assoluta: un produttore con un costo basso per bottiglia potrebbe applicare un markup più basso, mentre un altro potrebbe scegliere un ricarico maggiore per posizionare il suo prodotto in una nicchia più premium.

La dinamica si complica notevolmente con i vini frizzanti. In questo caso, il ricarico può arrivare a essere quadruplo, e talvolta anche superiore, rispetto al prezzo d’acquisto. Questa maggior incidenza del ricarico trova spesso giustificazione nella più complessa filiera produttiva dei vini spumanti, che spesso prevedono processi di vinificazione più raffinati e costose. Anche qui, la scelta del coefficiente dipende in gran parte dalla strategia di posizionamento del rivenditore: un vino frizzante di alta gamma, prodotto con metodi artigianali, potrebbe legittimare un ricarico più elevato rispetto a un prodotto di fascia media ottenuto con metodi più industriali.

La complessità del calcolo del ricarico si estende oltre la tipologia di vino. Fattori cruciali sono la notorietà del produttore, la reputazione del prodotto e le sue caratteristiche organolettiche (e la percezione di queste), la fascia di prezzo, nonché la strategia di marketing e le promozioni. Un vino premiato o con una storia affascinante può giustificare un ricarico superiore rispetto a un vino analogo, ma meno noto. In ultimo, la competizione locale gioca un ruolo importante: in mercati con una forte presenza di rivenditori e con un’offerta di vini numerosi, il ricarico potrebbe essere più contenuto per restare competitivi.

In conclusione, il ricarico sul vino non è un dato statico, ma un elemento dinamico che riflette le strategie commerciali e le esigenze dei vari attori del mercato. La variabilità è la chiave di volta per comprendere la complessa relazione tra prezzo, costo di produzione e margine di profitto nel settore vinicolo.