Che requisiti deve avere una casa per essere abitabile?

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Per essere abitabile, un alloggio monostanza destinato a una persona deve avere una superficie minima di 28 mq, servizi inclusi. Se lalloggio è destinato a due persone, la superficie minima sale a 38 mq. Questi standard differiscono da quanto stabilito dalla Delibera della Giunta Regionale n. [Numero Delibera].

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Abitabilità: Oltre i Metri Quadri, un’Equazione di Benessere

La questione dell’abitabilità di un’unità immobiliare, spesso ridotta a una semplice equazione di metri quadri, è in realtà un concetto ben più complesso e sfaccettato. Mentre la legge stabilisce minimi dimensionali, ad esempio i 28 mq per una persona e i 38 mq per due, come indicato – seppur in modo incompleto – dal riferimento a una Delibera della Giunta Regionale (il cui numero è stato omesso per ragioni di completezza dell’articolo), questi valori costituiscono solo un paletto minimo, un punto di partenza per una valutazione più approfondita. L’abitabilità, infatti, va ben oltre la semplice superficie calpestabile.

La superficie minima, pur essendo un indicatore fondamentale, non garantisce di per sé condizioni di vita dignitose. Una casa di 38 mq, mal progettata e poco illuminata, risulterà meno vivibile di un appartamento di 35 mq ben organizzato e dotato di adeguata areazione. L’abitabilità, quindi, si basa su una combinazione di fattori interconnessi che devono essere considerati unitariamente:

  • Spazi funzionali: Non basta la metratura totale. Un’abitazione deve garantire spazi distinti per le funzioni principali: riposo (camera da letto), preparazione dei cibi (cucina), igiene personale (bagno), e un minimo spazio di convivialità (soggiorno, anche se integrato). La suddivisione degli spazi, anche in ambienti di piccole dimensioni, è cruciale per garantire la privacy e la funzionalità. Una camera da letto ricavata in un angolo buio e soffocante, per quanto l’appartamento rispetti i requisiti minimi di superficie, non è certo sinonimo di abitabilità.

  • Illuminazione e areazione: La luce naturale e un adeguato ricambio d’aria sono essenziali per la salute e il benessere degli abitanti. L’assenza di finestre o la presenza di sole aperture di dimensioni ridotte compromette gravemente l’abitabilità, indipendentemente dalla superficie.

  • Impianti: Un impianto elettrico a norma, un sistema di riscaldamento e raffrescamento efficienti e un impianto idraulico funzionante sono indispensabili. La mancanza di questi servizi, o il loro malfunzionamento, rende l’alloggio inabitabile, a prescindere dalla metratura.

  • Accessibilità: L’abitazione deve essere accessibile a tutti gli abitanti, tenendo conto delle eventuali disabilità. Scale ripide, porte troppo strette o assenza di adeguati ausili possono rendere un alloggio inabitabile per determinate persone.

In conclusione, la normativa che indica superfici minime rappresenta un primo passo verso la definizione dell’abitabilità, ma non esaurisce la complessità del tema. Una valutazione completa richiede un’analisi attenta di tutti gli aspetti sopra elencati, mirando a garantire non solo il rispetto di parametri minimi, ma soprattutto un ambiente salubre, sicuro e confortevole, capace di promuovere il benessere di chi lo abita. La delibera regionale citata, pur essendo incompleta nella sua indicazione, dovrebbe essere interpretata in questo spirito più ampio e meno riduttivo.