Qual è il quartiere più povero di Milano?

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I quartieri milanesi più disagiati sono Quarto Oggiaro e Baggio. Il reddito medio dichiarato in questi ambiti è significativamente più basso rispetto al resto della città, con valori rispettivamente di 17.986 e poco oltre i 22.000 euro.

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Oltre i numeri: la complessità della povertà a Quarto Oggiaro e Baggio

Milano, città di moda, finanza e design, cela al suo interno contraddizioni profonde. Mentre grattacieli svettano verso il cielo e boutique di lusso affollano le vie del centro, alcuni quartieri lottano contro un nemico silenzioso e tenace: la povertà. Quarto Oggiaro e Baggio, spesso citati come i quartieri più disagiati della città, rappresentano un microcosmo di questa realtà complessa, che va ben oltre i freddi dati statistici di un reddito medio dichiarato rispettivamente di circa 17.986 e poco più di 22.000 euro, significativamente inferiore alla media milanese.

Questi numeri, pur eloquenti, non raccontano l’intera storia. Definire Quarto Oggiaro e Baggio semplicemente come “i quartieri più poveri” è una semplificazione riduttiva che rischia di stigmatizzare intere comunità e nascondere la ricchezza umana e le risorse presenti al loro interno. La povertà, in questi contesti, si manifesta in forme multifattoriali, intrecciando problematiche sociali, economiche e infrastrutturali.

A Quarto Oggiaro, ad esempio, la mancanza di adeguate infrastrutture, spazi verdi e servizi sociali di qualità si somma a un tasso di disoccupazione elevato e a una scarsa accessibilità ai percorsi formativi e lavorativi. Questa situazione crea un circolo vizioso che perpetua le disuguaglianze, colpendo in particolar modo le famiglie e i giovani, spesso vittime di marginalizzazione e esclusione sociale. La percezione di abbandono da parte delle istituzioni contribuisce ad alimentare un senso di frustrazione e sfiducia, ostacolando la mobilità sociale.

Baggio, pur presentando un reddito medio leggermente superiore, non è esente da queste difficoltà. Qui, la povertà si manifesta con sfumature diverse, spesso legata all’invecchiamento della popolazione e alla scarsa riqualificazione edilizia. L’esclusione sociale, in questo caso, può assumere la forma di solitudine e isolamento, particolarmente impattante per gli anziani che vivono in condizioni di fragilità economica.

Superare queste sfide richiede un approccio integrato e multidisciplinare, che vada oltre le mere politiche assistenziali. È necessario investire in progetti di riqualificazione urbana che tengano conto delle esigenze specifiche delle comunità locali, promuovendo la creazione di spazi sociali inclusivi e favorendo l’accesso a servizi di qualità, come asili nido, scuole di alta formazione professionale e centri di assistenza sanitaria. Inoltre, è fondamentale investire nella creazione di opportunità lavorative, favorendo l’imprenditorialità locale e la formazione professionale mirata alle esigenze del mercato del lavoro.

In conclusione, comprendere la complessità della povertà a Quarto Oggiaro e Baggio richiede di andare oltre i numeri, ascoltando le voci delle persone che vivono in questi quartieri e lavorando insieme per costruire un futuro più equo e inclusivo per tutti. Solo così si potrà contribuire a smantellare le disuguaglianze e a costruire una Milano veramente per tutti.