Quanto costa una concessione demaniale marittima?
La tariffa per le concessioni demaniali marittime è stata aggiornata. Dal 1 gennaio 2023, il canone annuo per metro quadrato è di 3.377,50 euro.
Il caro-spiaggia: i nuovi canoni demaniali marittimi e l’impatto sul turismo balneare
Il sole, il mare, la sabbia dorata… e un conto salato. Dal 1° gennaio 2023, il costo delle concessioni demaniali marittime ha subito un significativo aggiornamento, portando il canone annuo a 3.377,50 euro per metro quadrato. Una cifra che, come un’onda impetuosa, si abbatte sul settore turistico balneare, sollevando interrogativi e preoccupazioni.
Questa nuova tariffa, frutto di un lungo iter legislativo e di adeguamenti al mercato, rappresenta un incremento considerevole rispetto agli anni precedenti. L’obiettivo dichiarato è quello di allineare i canoni italiani agli standard europei e di garantire un più equo ritorno economico per l’utilizzo di un bene pubblico come il demanio marittimo.
Tuttavia, l’impatto di questo aumento sui gestori degli stabilimenti balneari è potenzialmente dirompente. Molti operatori, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni, si trovano a dover affrontare costi significativamente maggiori, con la prospettiva di dover rivedere i propri listini prezzi per assorbire l’incremento. Questo potrebbe tradursi in un aumento dei costi per i turisti, con il rischio di una contrazione della domanda e di un conseguente danno all’intero comparto turistico balneare.
Il dibattito è acceso e coinvolge diverse categorie: da un lato, chi sostiene la necessità di un adeguamento dei canoni per una gestione più sostenibile del demanio; dall’altro, chi teme che l’aumento dei costi possa compromettere la competitività del turismo balneare italiano, soprattutto rispetto ad altri paesi del Mediterraneo.
Tra le possibili conseguenze, si paventa anche un aumento del fenomeno dell’abusivismo, con operatori non autorizzati che, non dovendo sostenere i costi della concessione, potrebbero praticare prezzi più bassi, creando una concorrenza sleale a danno delle imprese regolari.
Al di là delle polemiche, la nuova tariffa rappresenta una sfida importante per il settore. Sarà cruciale trovare un equilibrio tra la necessità di valorizzare il demanio marittimo e la tutela di un settore strategico per l’economia italiana. Soluzioni come una revisione del sistema di calcolo dei canoni, incentivi per la modernizzazione delle strutture e una maggiore lotta all’abusivismo potrebbero contribuire a mitigare l’impatto dell’aumento e a garantire un futuro sostenibile per il turismo balneare italiano. Il mare, dopotutto, è una risorsa preziosa da tutelare e valorizzare, nell’interesse di tutti.
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