Che succede se fai 30 assenze?

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Un numero eccessivo di assenze, anche se giustificate, può impedire il raggiungimento della frequenza minima obbligatoria. Questa situazione comporta lesclusione dallo scrutinio finale, rendendo impossibile il passaggio alla classe successiva o il sostenimento dellesame di fine ciclo scolastico. La non ammissione è quindi la diretta conseguenza.

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30 assenze: un bivio tra giustificazioni e bocciatura

Trenta assenze. Un numero che pesa, che incombe minaccioso sul percorso scolastico di uno studente. E che, a prescindere dalle giustificazioni, può trasformarsi in un ostacolo insormontabile, precludendo l’accesso allo scrutinio finale e, di conseguenza, il passaggio alla classe successiva o il conseguimento del diploma.

Spesso si pensa che una giustificazione medica o familiare basti a “cancellare” un’assenza. Questo è vero solo in parte. Mentre le giustificazioni attestano la legittimità della mancata presenza a scuola, non eliminano il problema della quantità delle assenze. Il nodo cruciale, infatti, risiede nel raggiungimento della frequenza minima obbligatoria, un requisito imprescindibile per poter essere ammessi alle valutazioni finali.

Superare la soglia delle 30 assenze, anche se giustificate, significa quasi inevitabilmente compromettere il diritto allo scrutinio. La scuola, infatti, ha il dovere di garantire un percorso formativo completo ed efficace. Un numero così elevato di assenze, indipendentemente dalle motivazioni, impedisce di fatto la partecipazione attiva alle lezioni, l’interazione con i docenti e i compagni, l’acquisizione delle conoscenze e competenze previste dal programma didattico. In altre parole, pregiudica irrimediabilmente il processo di apprendimento.

La non ammissione alla classe successiva o all’esame finale diventa, a questo punto, una conseguenza logica e inevitabile. Non si tratta di una punizione, ma di una presa d’atto dell’impossibilità di valutare adeguatamente la preparazione dello studente a causa della sua prolungata assenza.

È fondamentale, quindi, comprendere che accumulare un numero elevato di assenze, anche se giustificate, rappresenta un serio rischio per il proprio percorso scolastico. Il dialogo costante con la scuola, la ricerca di soluzioni alternative in caso di problematiche prolungate (come ad esempio la didattica a distanza o il supporto di insegnanti privati), e un’attenta pianificazione delle attività extrascolastiche, sono strumenti cruciali per evitare di raggiungere la pericolosa soglia delle 30 assenze e compromettere il proprio futuro accademico. Prevenire, in questo caso, è senza dubbio meglio che curare.