Chi potrà avere ancora la cessione del credito?
Nel 2024, la cessione del credito è consentita solo se, entro il 29 marzo 2024, è stata presentata domanda per il titolo abilitativo (ove necessario) o sono iniziati i lavori, documentati da un accordo vincolante o da un acconto versato.
La cessione del credito nel 2024: una strada stretta per pochi
La cessione del credito, strumento chiave per la diffusione dei bonus edilizi, nel 2024 si presenta come un percorso percorribile solo da una ristretta cerchia di beneficiari. Le nuove disposizioni normative, infatti, hanno significativamente limitato la possibilità di accedere a questo meccanismo, introducendo requisiti stringenti che lasciano fuori molti potenziali interessati.
In sostanza, per poter ancora beneficiare della cessione del credito nel 2024, è necessario aver avviato il percorso di ristrutturazione o riqualificazione energetica entro una data precisa e imprescindibile: il 29 marzo 2024. Entro tale termine, i contribuenti devono dimostrare di aver compiuto passi concreti verso la realizzazione dell’intervento.
Ma cosa significa concretamente? La legge prevede due possibili scenari:
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Presentazione della domanda per il titolo abilitativo: Se l’intervento edilizio richiede un permesso di costruire, una SCIA o altre autorizzazioni amministrative, la domanda deve essere stata presentata entro il 29 marzo 2024. La semplice idea di ristrutturare o l’aver richiesto un preventivo non sono sufficienti. È la presentazione formale della richiesta del titolo abilitativo all’ente competente a certificare l’avvio del processo.
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Inizio dei lavori documentato: In alternativa alla presentazione della domanda per il titolo abilitativo (nei casi in cui non è richiesto), è necessario dimostrare l’effettivo inizio dei lavori entro il 29 marzo 2024. Questa dimostrazione non può basarsi su semplici dichiarazioni, ma richiede prove concrete e documentate. Due sono le opzioni previste dalla normativa:
- Accordo vincolante con l’impresa: Un contratto stipulato con l’impresa edile che esegue i lavori, contenente dettagli specifici sull’intervento, i tempi di realizzazione e i costi. L’accordo deve essere legalmente vincolante per entrambe le parti.
- Versamento di un acconto: Un pagamento anticipato all’impresa, a titolo di acconto per i lavori da eseguire. Anche in questo caso, è fondamentale conservare la documentazione che attesti l’avvenuto pagamento entro la data limite.
La rigidità di questi requisiti esclude di fatto tutti coloro che, pur avendo programmato interventi di ristrutturazione, non hanno formalizzato l’iter entro il 29 marzo 2024. Questo irrigidimento normativo mira a contenere la spesa pubblica legata ai bonus edilizi, ma allo stesso tempo rischia di rallentare gli investimenti nel settore e di penalizzare chi, per diverse ragioni, non ha potuto rispettare la scadenza. Resta quindi da valutare l’impatto di queste nuove disposizioni sul mercato dell’edilizia e sulla transizione energetica del patrimonio immobiliare italiano.
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