Chi può fare fattura cartacea?

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I professionisti sanitari, come medici e psicologi, sono obbligati a emettere fatture in formato cartaceo. Altri soggetti possono optare per lemissione elettronica, in linea con le normative vigenti, ma per le prestazioni sanitarie la fattura cartacea rimane un requisito.

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La fattura cartacea: un’isola nel mare digitale (e perché per alcuni professionisti sanitari è ancora obbligatoria)

L’avvento della fatturazione elettronica ha rivoluzionato la gestione amministrativa di aziende e professionisti, semplificando processi e riducendo l’impatto burocratico. Tuttavia, in alcuni settori, la fattura cartacea resiste, non come vestigia di un passato remoto, ma come requisito normativo tuttora vigente. Tra questi, spicca il comparto sanitario.

La digitalizzazione, pur auspicabile e in costante espansione anche nel settore medico, non ha ancora cancellato del tutto la necessità, per alcuni professionisti, di emettere fatture in formato cartaceo. Questo aspetto, spesso fonte di confusione e interrogativi, merita un’analisi approfondita.

La norma, infatti, non prevede un’obbligatorietà indiscriminata della fattura cartacea per tutte le prestazioni sanitarie. La scelta tra formato cartaceo ed elettronico dipende, in realtà, dalla specifica categoria professionale e dal tipo di servizio erogato.

Mentre la maggior parte dei professionisti, anche nell’ambito sanitario, può avvalersi della fatturazione elettronica, rispettando le normative vigenti (tra cui la corretta conservazione digitale e l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate), alcuni sono ancora vincolati all’emissione di fatture cartacee. Questa limitazione riguarda principalmente i professionisti sanitari che erogano prestazioni direttamente al paziente, come medici e psicologi. Per questi operatori, la fattura cartacea non è semplicemente un’opzione, ma un obbligo legale.

Le ragioni alla base di questa peculiarità non sono sempre chiaramente esplicitate, ma è probabile che si tratti di un connubio di fattori. Potrebbe essere legato alla necessità di garantire una maggiore tracciabilità delle prestazioni e una più agevole verifica da parte delle autorità competenti, specie in un ambito in cui la frode, purtroppo, può rappresentare un rischio. Inoltre, la gestione della documentazione sanitaria richiede spesso una maggiore attenzione e un’organizzazione specifica, e la fattura cartacea, integrata nella cartella clinica del paziente, potrebbe rappresentare un elemento di continuità e chiarezza.

In conclusione, mentre il futuro della fatturazione punta decisamente verso la digitalizzazione, per alcuni professionisti sanitari la fattura cartacea rappresenta ancora un imprescindibile strumento di lavoro e un requisito normativo da rispettare scrupolosamente. La chiarezza normativa, in questo ambito, è fondamentale per evitare sanzioni e garantire la corretta gestione amministrativa. È quindi consigliabile, per chi opera nel settore sanitario, informarsi attentamente sulle specifiche disposizioni di legge relative alla propria professione per evitare spiacevoli inconvenienti. Un aggiornamento costante sulla normativa vigente e un consulto con un esperto fiscale rappresentano scelte precauzionali ma essenziali per la serenità professionale.