Come funziona il tetto del 20% agli idonei nei concorsi?

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Nei concorsi pubblici, il limite del 20% per gli idonei è determinato dai posti effettivamente disponibili, non dal numero di candidati che superano le prove. Ad esempio, in un concorso con 25 posti, i primi 25 candidati in graduatoria sono considerati vincitori, indipendentemente dal numero totale di candidati idonei.

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Il Tetto del 20% agli Idonei nei Concorsi Pubblici: Una Chiarezza Essenziale

La giungla dei concorsi pubblici italiani è spesso percorsa da norme e regolamenti che possono apparire oscuri ai più. Uno di questi, che genera frequenti interrogativi, è il limite del 20% applicato agli idonei. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo tetto non si basa sul numero complessivo di candidati che superano le prove concorsuali, ma sulla reale disponibilità di posti messi a bando.

Cerchiamo di sbrogliare questa matassa con un esempio pratico, per rendere il concetto immediatamente comprensibile. Immaginiamo un concorso pubblico indetto da un ente locale per l’assunzione di 25 funzionari amministrativi. Dopo le prove scritte e orali, si scopre che ben 100 candidati hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto per essere considerati idonei.

Potrebbe sorgere la domanda: vengono assunti solo i primi 20 idonei, ovvero il 20% dei 100 candidati? La risposta è categoricamente no.

Il meccanismo del tetto del 20% non funziona in questo modo.

Nel nostro esempio, i 25 posti messi a concorso verranno occupati dai primi 25 candidati che si sono posizionati meglio nella graduatoria finale. Questi primi 25 sono considerati i vincitori del concorso e acquisiranno il diritto all’assunzione.

Cosa succede agli altri 75 idonei?

La loro posizione è regolamentata dalla legge, che permette alle amministrazioni di utilizzare le graduatorie degli idonei per eventuali assunzioni future, fino ad esaurimento della graduatoria stessa, o per un periodo di tempo determinato (solitamente tre anni dalla data di approvazione della graduatoria).

Quindi, a cosa serve questo tetto del 20%?

In realtà, l’espressione “tetto del 20%” è imprecisa e fuorviante. Non esiste una norma che impedisce all’amministrazione di assumere un numero di idonei superiore al 20% dei posti messi a concorso, se e solo se i posti effettivamente disponibili lo consentono.

La normativa che spesso viene interpretata come “tetto del 20%” riguarda, in realtà, la possibilità di utilizzare le graduatorie degli idonei per coprire posti vacanti che si creano successivamente all’indizione del concorso originario. Ad esempio, se nei tre anni successivi al concorso per i 25 funzionari amministrativi, l’ente locale avesse bisogno di altri 5 funzionari, potrebbe attingere alla graduatoria degli idonei, assumendo i successivi 5 candidati in ordine di graduatoria.

In sintesi, è fondamentale ricordare:

  • Il numero di posti messi a concorso determina il numero di vincitori. In un concorso con 25 posti, i primi 25 in graduatoria sono i vincitori.
  • L’esistenza di un numero elevato di idonei non incide sul numero di vincitori. Anche se ci fossero 200 idonei, i vincitori rimarrebbero 25.
  • Le graduatorie degli idonei possono essere utilizzate per assunzioni successive. L’amministrazione può attingere alla graduatoria degli idonei per coprire posti vacanti che si creano successivamente.

Comprendere appieno questo meccanismo è cruciale per i partecipanti ai concorsi pubblici, consentendo loro di interpretare correttamente le dinamiche e le opportunità offerte dal sistema concorsuale italiano. Al di là delle speranze di vittoria immediata, la posizione di idoneo può rappresentare una reale possibilità di assunzione nel medio periodo, a patto di rimanere vigili e aggiornati sulle necessità dell’ente che ha indetto il concorso.