Cosa spetta al preposto?

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I preposti vigilano sullapplicazione delle procedure di sicurezza definite dallateneo o dipartimento, assicurando la protezione dei lavoratori e la prevenzione dei rischi nellambiente di lavoro. La loro responsabilità primaria è la corretta attuazione delle misure di sicurezza.

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Il Preposto: Sentinella Silente della Sicurezza sul Lavoro

Nel complesso ecosistema della sicurezza sul lavoro, la figura del preposto emerge come un cardine, un anello di congiunzione fondamentale tra le direttive aziendali e la loro effettiva applicazione sul campo. Spesso relegato a un ruolo apparentemente di routine, il preposto incarna in realtà una responsabilità cruciale: quella di garantire che le procedure di sicurezza non rimangano lettera morta, ma si traducano in un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti.

L’articolo in questione, pur delineando la funzione in termini generali, offre spunti importanti. Il preposto non è semplicemente un esecutore di ordini, ma un vigilante attivo, costantemente attento all’applicazione pratica delle procedure di sicurezza stabilite dall’ateneo, dal dipartimento o, in generale, dall’ente responsabile. Questa vigilanza non è statica, bensì dinamica e proattiva. Il preposto deve essere in grado di individuare potenziali criticità, anomalie o inadempienze rispetto alle norme di sicurezza, intervenendo tempestivamente per correggerle.

Ma cosa significa, in concreto, vigilare sull’applicazione delle procedure? Immaginiamo un laboratorio universitario. Il preposto è colui che si assicura che gli studenti utilizzino correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti, occhiali e camici; verifica che le sostanze chimiche siano stoccate adeguatamente e che le apparecchiature siano sottoposte a regolare manutenzione. Nel caso di un cantiere edile, il preposto controlla che i lavoratori indossino il casco e le imbracature di sicurezza, che le impalcature siano montate correttamente e che le aree di lavoro siano adeguatamente segnalate e delimitate.

La responsabilità primaria del preposto, sottolineata nell’articolo, è quindi l’attuazione delle misure di sicurezza. Questa responsabilità si estende ben oltre la semplice verifica. Implica una profonda conoscenza delle procedure di sicurezza, la capacità di interpretarle e applicarle correttamente in contesti specifici e la competenza per fornire istruzioni chiare e precise ai lavoratori. Il preposto deve essere in grado di comunicare efficacemente i rischi e le precauzioni da adottare, motivando i lavoratori ad attenersi scrupolosamente alle norme di sicurezza.

Il ruolo del preposto, tuttavia, non si limita alla sola vigilanza e all’attuazione. Spesso, il preposto è anche il primo punto di contatto per i lavoratori in caso di dubbi o problemi relativi alla sicurezza. Deve essere in grado di rispondere alle loro domande, fornire chiarimenti e segnalare eventuali criticità ai superiori. In sostanza, il preposto agisce da intermediario tra la direzione e i lavoratori, contribuendo a creare un clima di fiducia e collaborazione in materia di sicurezza.

In conclusione, il preposto è molto più di un semplice supervisore. È un custode della sicurezza sul lavoro, un garante della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori. La sua competenza, la sua attenzione e la sua proattività sono fondamentali per prevenire incidenti e infortuni, contribuendo a creare un ambiente di lavoro sicuro e produttivo per tutti. La sua figura, spesso silente, è in realtà una sentinella vigile, costantemente impegnata nella protezione di chi lavora.