Quando i bambini iniziano a sentire la mancanza?
I bambini iniziano a manifestare il senso di mancanza intorno agli otto mesi, intensificandosi tra i dieci e i diciotto mesi. La separazione dai genitori o dalle figure di riferimento, soprattutto fuori casa, genera ansia e insicurezza, portandoli a sentirsi minacciati.
La Prima Separazione: Quando la Mancanza Diventa un Sentimento
Il mondo di un bambino, inizialmente un caleidoscopio di sensazioni tattili, olfattive e gustative, si arricchisce gradualmente di una dimensione fondamentale: la consapevolezza della separazione. Non si tratta solo di notare la mancanza fisica di una persona cara, ma di comprendere, a livello emotivo, la sua assenza e il conseguente senso di vuoto che ne deriva. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo complesso processo non si manifesta all’improvviso, ma si sviluppa gradualmente, affiorando in modo più evidente intorno agli otto mesi di vita, per poi intensificarsi significativamente tra i dieci e i diciotto mesi.
Prima di questa fase, il piccolo percepisce la presenza e l’assenza del caregiver in modo primordiale, legato principalmente alla soddisfazione dei bisogni primari. Il pianto, ad esempio, non è sempre un’espressione di vera e propria “mancanza”, quanto piuttosto un segnale di fame, disagio fisico o stanchezza. Attorno agli otto mesi, però, si assiste a un cambiamento profondo. Lo sviluppo cognitivo del bambino raggiunge un livello tale da permettergli di formare una rappresentazione mentale più stabile delle figure di riferimento, di comprenderne la presenza come fonte di sicurezza e conforto, e, di conseguenza, di percepirne l’assenza come una minaccia.
Questa nuova consapevolezza porta con sé ansia e insicurezza, espresse con pianti più intensi e prolungati, agitazione, e una maggiore difficoltà nel consolarsi. La separazione dai genitori o dalle figure di attaccamento significative, soprattutto se si verifica al di fuori dell’ambiente domestico – un luogo familiare e rassicurante –, genera un’ansia ancora più marcata. Il bambino, ancora in fase di sviluppo della sua capacità di comprensione del mondo, interpreta la separazione come una potenziale minaccia alla sua sopravvivenza e al suo benessere emotivo.
È importante sottolineare che la manifestazione del senso di mancanza varia da bambino a bambino. Alcuni potrebbero mostrare una maggiore sensibilità alla separazione già prima degli otto mesi, mentre altri potrebbero dimostrarsi più tranquilli e adattabili. Il temperamento individuale, lo stile di attaccamento con i genitori e le esperienze di vita precedenti influenzano in modo significativo la risposta emotiva del bambino alla separazione.
Comprendere queste fasi evolutive è fondamentale per i genitori e per chi si occupa dei bambini. La gestione della separazione non implica l’eliminazione completa dell’ansia, ma piuttosto la capacità di fornire al bambino un ambiente sicuro, prevedibile e rassicurante, accompagnandolo nel processo di acquisizione dell’autonomia e della fiducia in se stesso. Una comunicazione calma e affettuosa, un addio chiaro e non traumatico, e la creazione di rituali confortanti possono aiutare il bambino a gestire meglio il senso di mancanza, facilitando la costruzione di una sana autostima e di un legame affettivo solido e duraturo con le sue figure di riferimento.
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