Quando il bambino chiama la mamma?
Nei primi mesi, i lallazioni del bebè possono sembrare mamma, suscitando tenere illusioni. Tuttavia, una vera comunicazione intenzionale, con la consapevole chiamata alla madre, si sviluppa generalmente dopo il primo anno di vita, con tempi variabili per ogni bambino.
Il dolce inganno del “mamma”: quando il bambino chiama davvero la mamma?
Nei primi mesi di vita, un neonato esplora il mondo attraverso i sensi e, gradualmente, anche attraverso la voce. Emette suoni gutturali, gorgoglii e lallazioni che, per un orecchio desideroso, possono assomigliare a “mamma” o “papà”, suscitando tenere illusioni e una gioia incontenibile. Ma si tratta davvero di una chiamata consapevole? La risposta, nella maggior parte dei casi, è no.
Queste prime vocalizzazioni sono per lo più involontarie, frutto dell’esplorazione dell’apparato fonatorio. Il bambino sperimenta con la bocca, la lingua e le corde vocali, producendo una varietà di suoni che, casualmente, possono avvicinarsi alle parole che i genitori attendono con tanta ansia. Si tratta di un’imitazione inconscia dei suoni che sente intorno a sé, un’eco melodica del linguaggio adulto, non di una vera e propria comunicazione intenzionale.
Il vero “mamma”, quello carico di significato e rivolto specificamente alla figura materna, arriva generalmente dopo il primo anno di vita. Intorno a questo periodo, il bambino inizia a comprendere il legame tra suoni e significati, associando la parola “mamma” alla persona che si prende cura di lui, lo nutre e lo consola. Questo passaggio cruciale segna l’inizio di una comunicazione verbale consapevole, un traguardo fondamentale nello sviluppo cognitivo e linguistico del bambino.
I tempi di questa conquista, però, sono variabili e dipendono da diversi fattori, tra cui l’ambiente linguistico in cui il bambino cresce, la stimolazione ricevuta, e le caratteristiche individuali di sviluppo. Alcuni bambini pronunciano “mamma” già a 9-10 mesi, altri impiegano più tempo, arrivando anche a 15-18 mesi. Non esiste una regola fissa, ed è importante rispettare i tempi di ogni bambino, senza forzature o confronti.
L’importante è creare un ambiente ricco di stimoli linguistici, parlare al bambino fin dai primi giorni, leggere storie, cantare canzoni. Questo contribuirà a sviluppare le sue capacità comunicative e, prima o poi, quel “mamma” tanto atteso arriverà, carico di tutto l’amore e la fiducia che il bambino ripone nella sua figura di riferimento. E allora sì, sarà un’emozione autentica e indimenticabile.
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