Quando il neonato si stacca dalla mamma?

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Lansia da separazione nei neonati si manifesta generalmente intorno agli 8 mesi di età. In questo periodo, il bambino sviluppa una maggiore consapevolezza della propria individualità e della figura di riferimento, spesso la madre, generando timore quando questa si allontana.

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L’ombra del distacco: quando la sicurezza del neonato si mette alla prova

L’ottavo mese di vita di un bambino segna spesso un passaggio cruciale nello sviluppo psico-emotivo: l’emergere dell’ansia da separazione. Non si tratta di un semplice capriccio, ma di una fase fisiologica complessa, che indica un importante traguardo raggiunto nel processo di crescita e costruzione dell’identità individuale. Prima di questo periodo, il neonato percepisce la madre (o la figura di attaccamento primaria) come una semplice estensione di sé, un elemento integrante del proprio mondo. Con l’avanzare dell’età, però, la sua consapevolezza si affina. Inizia a riconoscere se stesso come un’entità separata e distinta dalla madre, e questa consapevolezza genera, paradossalmente, un nuovo e profondo bisogno di sicurezza.

La comprensione di questa “separazione” è fondamentale per affrontare con serenità l’ansia da separazione. Non si tratta di un “distacco” vero e proprio, ma di un’accresciuta consapevolezza della propria individualità che porta il bambino a temere la perdita della presenza rassicurante della madre. La sua reazione, spesso caratterizzata da pianto inconsolabile, agitazione e disagio, è una naturale espressione di questa crescente capacità di distinguere se stesso dall’ambiente esterno, e di comprendere la transitorietà delle presenze a lui care.

L’intensità dell’ansia da separazione è estremamente variabile da bambino a bambino. Alcuni la manifestano in modo più accentuato, altri in maniera più lieve. Fattori individuali, il temperamento del piccolo, la qualità dell’attaccamento costruito con la madre, nonché il contesto familiare e sociale, influenzano significativamente l’esperienza del bambino. È importante ricordare che questa fase, pur potendo risultare faticosa per i genitori, è un’importante tappa evolutiva che non deve essere interpretata come un segno di patologia.

Ai genitori, quindi, spetta il delicato compito di accompagnare il piccolo in questo processo, fornendogli sicurezza e rassicurazione senza assecondare eccessivamente le sue paure. Stabilire delle routine prevedibili, mantenere una comunicazione costante e affettuosa, e creare un ambiente familiare sereno e ricco di stimoli positivi sono elementi cruciali per contenere l’ansia del piccolo e favorire la sua graduale autonomia. Ricordiamo che l’ansia da separazione è un segno di un sano sviluppo emotivo, un passo necessario verso una maggiore indipendenza ed una maturazione psicofisica completa. La sfida per i genitori sta nell’essere presenti, capaci di comprensione e di supporto, accompagnando il bambino in questo viaggio verso l’indipendenza, con pazienza e amore.