Quanto si può usare un biberon?

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Luso del biberon è consigliato dai pediatri a partire dai 6 mesi, durante lo svezzamento, e possibilmente limitato o interrotto entro i 12 mesi. Dovrebbe essere ristretto ai casi in cui il bambino fatica ad assumere liquidi con tazza, bicchiere o cucchiaino, per evitare una dipendenza prolungata.

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Biberon: Amico prezioso, ma a tempo determinato

Il biberon, oggetto familiare e spesso consolatorio per molti neonati e bambini piccoli, gioca un ruolo importante durante le prime fasi della vita. Tuttavia, come per ogni strumento di supporto, è fondamentale comprenderne l’uso corretto e la durata appropriata per evitare che diventi un ostacolo allo sviluppo del bambino.

I pediatri consigliano di introdurre il biberon generalmente a partire dai sei mesi di età, contestualmente all’avvio del processo di svezzamento. In questa fase, il biberon può rappresentare un valido alleato per offrire al bambino latte, acqua o succhi di frutta, integrando così l’alimentazione che si sta gradualmente diversificando. È importante sottolineare che l’utilizzo del biberon in questa fase dovrebbe essere considerato un supporto temporaneo, non un sostituto dell’allattamento al seno o dell’alimentazione con il cucchiaino.

Idealmente, l’utilizzo del biberon dovrebbe essere limitato o interrotto entro i dodici mesi del bambino. Questo perché un uso prolungato può portare a diverse problematiche. Innanzitutto, può generare una dipendenza psicologica, rendendo difficile per il bambino abbandonare questa abitudine confortante. Questa dipendenza può poi tradursi in difficoltà ad accettare altre modalità di assunzione dei liquidi, come la tazza, il bicchiere o il cucchiaino.

Inoltre, l’uso eccessivo del biberon è stato collegato ad alcuni problemi di salute. Mantenere il biberon in bocca per lunghi periodi, soprattutto durante la notte, può aumentare il rischio di carie, a causa del contatto prolungato degli zuccheri con i denti. Inoltre, un’eccessiva suzione può influenzare lo sviluppo corretto della muscolatura oro-facciale, con possibili conseguenze sulla pronuncia e sulla postura della lingua.

Naturalmente, ogni bambino è diverso e il processo di svezzamento dal biberon dovrebbe essere personalizzato. In alcuni casi, il bambino potrebbe avere difficoltà ad accettare nuove modalità di assunzione dei liquidi, e in questi casi il biberon può continuare ad essere utilizzato, sempre sotto la supervisione del pediatra, per evitare che il bambino si disidrati. È fondamentale proporre alternative con pazienza e incoraggiamento, offrendo bicchieri con beccuccio, cannucce colorate o semplicemente un normale bicchiere, rendendo l’esperienza ludica e positiva.

In conclusione, il biberon è uno strumento utile durante lo svezzamento, ma è cruciale utilizzarlo con consapevolezza e limitarne la durata. Promuovere alternative come la tazza o il bicchiere fin dai primi mesi di vita del bambino e monitorare attentamente il suo sviluppo sono passi fondamentali per garantire una crescita sana e armoniosa, evitando che un oggetto di conforto si trasformi in un ostacolo al suo progresso.