Chi non può fare il bendaggio gastrico?

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Il bendaggio gastrico non è indicato per pazienti con grave ernia iatale o altre condizioni che interessano la parte superiore dello stomaco.

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Bendaggio Gastrico: Chi Deve Considerarlo con Estrema Cautela

Il bendaggio gastrico, un intervento chirurgico bariatrico volto a favorire la perdita di peso attraverso la restrizione dell’apporto alimentare, rappresenta una soluzione per alcuni pazienti affetti da obesità. Tuttavia, non è una procedura adatta a tutti. Sebbene possa sembrare un approccio relativamente “leggero” rispetto ad altri interventi bariatrici, il bendaggio gastrico presenta precise controindicazioni che devono essere valutate attentamente da un team medico specializzato.

Una delle principali ragioni per cui il bendaggio gastrico potrebbe non essere raccomandato riguarda la presenza di preesistenti condizioni mediche a livello gastrico. Pazienti che soffrono di una grave ernia iatale dovrebbero considerare con estrema cautela questa opzione. L’ernia iatale, caratterizzata dalla risalita di una porzione dello stomaco attraverso il diaframma, può essere significativamente esacerbata dalla presenza del bendaggio. Questo può portare a sintomi intensi come reflusso gastroesofageo cronico, difficoltà nella deglutizione (disfagia) e persino complicazioni più serie come l’esofagite. In questi casi, l’intervento di bendaggio gastrico potrebbe non solo essere inefficace, ma addirittura peggiorare la qualità di vita del paziente.

Oltre all’ernia iatale, altre condizioni che interessano la parte superiore dello stomaco richiedono una valutazione approfondita. Ulcere gastriche, gastriti erosive o pregresse operazioni che hanno alterato l’anatomia della regione gastro-esofagea possono rendere il bendaggio gastrico un’opzione rischiosa o addirittura impraticabile. La presenza del bendaggio potrebbe interferire con la guarigione delle ulcere, aumentare il rischio di perforazione o creare aderenze problematiche.

È cruciale sottolineare che l’idoneità al bendaggio gastrico non si basa unicamente su considerazioni anatomiche. Anche fattori psicologici e comportamentali giocano un ruolo determinante. Pazienti con disturbi alimentari non controllati, come bulimia o binge-eating disorder, potrebbero non essere in grado di aderire alle modifiche dietetiche e comportamentali necessarie per il successo dell’intervento. Allo stesso modo, una scarsa aderenza al follow-up post-operatorio, comprensivo di regolazioni del bendaggio e supporto nutrizionale, può compromettere i risultati a lungo termine e aumentare il rischio di complicazioni.

Infine, è importante ricordare che il bendaggio gastrico è un intervento chirurgico e, come tale, presenta dei rischi intrinseci. Pertanto, una valutazione completa e multidisciplinare è essenziale per identificare i candidati ideali, escludere le controindicazioni e garantire che i benefici superino i potenziali rischi. Questa valutazione dovrebbe includere la consulenza di un chirurgo bariatrico esperto, un gastroenterologo, un nutrizionista e, se necessario, uno psicologo o psichiatra. Solo attraverso un approccio olistico e personalizzato è possibile prendere una decisione informata e responsabile riguardo al bendaggio gastrico.

In conclusione, il bendaggio gastrico non è una soluzione universale per la perdita di peso. Pazienti con ernia iatale grave o altre condizioni che interessano la parte superiore dello stomaco, disturbi alimentari non controllati o una scarsa aderenza al follow-up post-operatorio dovrebbero considerarlo con estrema cautela e valutare attentamente alternative terapeutiche più appropriate. La chiave per il successo risiede in una selezione accurata dei pazienti e in un approccio multidisciplinare focalizzato sul benessere a lungo termine.