Quando hai saliva molto in bocca, cosa significa?

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Eccessiva salivazione, o ipersialorrea, può essere sintomo di diverse condizioni mediche, tra cui disturbi neurologici (ictus, Parkinson, SLA), patologie gastrointestinali (reflusso, pancreatite), infezioni (sinusite, tonsillite, stomatite) e altre malattie come allergie o demenza. È importante consultare un medico per una diagnosi accurata.

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L’allarme silenzioso della saliva: quando un’eccessiva salivazione segnala un problema

L’atto di deglutire è spesso inconscio, un meccanismo automatico che gestisce la saliva prodotta costantemente dalla nostre ghiandole salivari. Ma cosa accade quando questa produzione diventa eccessiva, trasformandosi in un fastidioso flusso continuo? L’ipersialorrea, o eccessiva salivazione, non è semplicemente un inconveniente, ma può rappresentare un campanello d’allarme di diverse condizioni mediche, spesso sottovalutate.

Mentre una leggera aumento di salivazione può essere legato a semplici fattori come l’ansia, il consumo di determinati alimenti o la gravidanza, una salivazione abbondante e persistente richiede un’attenta valutazione medica. Il nostro organismo, infatti, utilizza la saliva per una miriade di funzioni vitali: dalla digestione alla lubrificazione delle mucose orali, dalla protezione contro i batteri alla modulazione del gusto. Un’alterazione di questo processo può indicare un disequilibrio più profondo.

Tra le possibili cause dell’ipersialorrea, spiccano i disturbi neurologici. Condizioni come l’ictus, il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) possono compromettere il controllo nervoso sulla deglutizione, determinando un accumulo di saliva in bocca. L’impatto sulla capacità di deglutire è spesso significativo, portando a disagio, difficoltà respiratorie e rischio di polmonite ab ingestis.

Anche le patologie gastrointestinali possono essere responsabili di un’ipersialorrea. Il reflusso gastroesofageo, ad esempio, può stimolare una maggiore produzione di saliva come meccanismo di difesa contro l’acido che risale dall’esofago. Analogamente, la pancreatite, infiammazione del pancreas, può indurre un aumento della salivazione.

Le infezioni del cavo orale e delle vie aeree superiori, come la sinusite, la tonsillite e la stomatite, spesso si manifestano con un’eccessiva salivazione, in risposta all’infiammazione e all’irritazione delle mucose. Altre cause possono includere allergie a specifici farmaci o alimenti, e perfino la demenza, dove la difficoltà di deglutire contribuisce all’accumulo di saliva.

È fondamentale sottolineare che la salivazione eccessiva è un sintomo, non una diagnosi. Un quadro clinico completo, che includa l’anamnesi del paziente, l’esame obiettivo e, eventualmente, esami diagnostici specifici (come analisi del sangue, esami radiologici o neurologici), è indispensabile per identificare la causa sottostante. Ignorare l’ipersialorrea può significare ritardare la diagnosi e il trattamento di condizioni potenzialmente gravi. Pertanto, se si sperimenta un’eccessiva salivazione persistente e inspiegabile, è cruciale consultare il proprio medico per una valutazione accurata e tempestiva. Solo una diagnosi precisa può garantire l’intervento terapeutico più appropriato.