Che differenza c'è tra alcol e etanolo?

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Letanolo, o alcol etilico, è la componente alcolica delle bevande. Si ottiene fermentando zuccheri semplici o distillando il mosto fermentato. Questa piccola molecola (CH₃-CH₂-OH) è solubile in acqua e lipidi.
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Alcol ed Etanolo: Un’apparente semplicità con sfumature importanti

Il termine “alcol” viene spesso usato impropriamente come sinonimo di etanolo, la sostanza che conferisce alle bevande alcoliche il loro effetto inebriante. Tuttavia, questa semplificazione nasconde una significativa distinzione chimica e concettuale. La verità è che “alcol” è un termine generico che indica una vasta classe di composti organici, mentre l’etanolo ne rappresenta solo un membro, seppur il più noto nel contesto comune.

L’etanolo, o alcol etilico, è un alcol semplice con formula chimica CH₃-CH₂-OH. La sua caratteristica principale, e la ragione della sua ampia diffusione, risiede nella sua capacità di essere prodotto attraverso la fermentazione di zuccheri semplici, un processo biochimico antico quanto la storia dell’umanità. Lieviti specifici, in assenza di ossigeno, trasformano gli zuccheri (come il glucosio presente nella frutta o nei cereali) in etanolo e anidride carbonica. Questo processo naturale è alla base della produzione di vino, birra e altre bevande alcoliche fermentate. Successivamente, per ottenere concentrazioni alcoliche più elevate, il mosto fermentato può essere sottoposto a distillazione, un processo di separazione fisica che concentra l’etanolo.

La struttura chimica dell’etanolo, con il suo gruppo ossidrilico (-OH) legato ad un radicale etilico, gli conferisce proprietà chimico-fisiche specifiche. La sua solubilità sia in acqua che in lipidi è cruciale: la prima spiega la sua facile assorbimento a livello gastrointestinale, mentre la seconda permette la sua diffusione attraverso le membrane cellulari, determinando gli effetti psicotropi noti.

La differenza fondamentale tra “alcol” ed “etanolo” risiede quindi nella generalità del primo termine rispetto alla specificità del secondo. Esistono infatti numerosi altri alcoli, ognuno con proprie caratteristiche chimiche e biologiche, spesso molto diverse da quelle dell’etanolo. Il metanolo (CH₃-OH), ad esempio, è altamente tossico, anche in piccole quantità, e può causare cecità o addirittura la morte. Altri alcoli, come l’isopropanolo (alcol isopropilico), sono utilizzati come solventi o disinfettanti, ma sono anch’essi dannosi se ingeriti.

In conclusione, mentre l’etanolo è l’alcol delle bevande alcoliche, responsabile dei loro effetti, il termine “alcol” abbraccia una vasta famiglia di composti, molti dei quali sono tutt’altro che innocui. È quindi fondamentale evitare l’ambiguità e utilizzare il termine corretto, “etanolo”, quando si parla della componente alcolica delle bevande, per evitare fraintendimenti e sottolineare le differenze significative tra questa sostanza e gli altri membri della famiglia degli alcoli.