Quando la camminata diventa corsa?

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La camminata veloce si trasforma in jogging intorno agli 8 km/h. Superando questa velocità, fino a 10 km/h, si considera jogging. Andare oltre i 10 km/h rientra nella corsa vera e propria, velocità indicativa di una buona salute cardiovascolare.

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Dal Passo al Volo: Quando la Camminata Diventa Corsa? Un Confine Più Sfumato di Quanto Si Creda

La transizione tra camminata e corsa non è un evento netto, un passaggio brusco da una modalità all’altra. È, piuttosto, un graduale scivolamento, una danza tra appoggio e sospensione, che dipende da una complessa interazione di fattori individuali e bio-meccanici. Sebbene si possa indicare una velocità approssimativa, intorno agli 8 km/h, come punto di snodo, definire il preciso istante in cui la camminata veloce si trasforma in jogging, e poi in corsa, risulta più sfumato e ricco di sfaccettature di quanto suggeriscano semplici indicazioni numeriche.

La soglia degli 8 km/h, spesso citata, rappresenta un’utile indicazione generale, ma non una legge universale. In questa fascia di velocità, infatti, si verifica un cambiamento significativo nella biomeccanica della locomozione. Si inizia a perdere l’appoggio continuo a terra, tipico della camminata, e compaiono fasi di volo, anche se brevi e intermittenti. È in questo momento che l’azione propulsiva passa da un’azione prevalentemente del passo a un’azione più dinamica, che coinvolge in modo più marcato la muscolatura delle gambe e l’articolazione dell’anca. Questa fase intermedia, che possiamo definire “jogging”, rappresenta un ponte tra le due modalità di locomozione.

Tra gli 8 e i 10 km/h, si assiste a un aumento progressivo della durata delle fasi di volo e della frequenza di passo, con una conseguente diminuzione del tempo di appoggio a terra. Questa progressione graduale dipende da diversi fattori, tra cui la corporatura, la lunghezza della falcata, la tecnica di corsa e il livello di allenamento dell’individuo. Un corridore esperto, ad esempio, potrebbe raggiungere una velocità di 10 km/h mantenendo una tecnica di corsa efficiente, mentre un principiante potrebbe percepire già una corsa faticosa a velocità inferiori.

Superare i 10 km/h generalmente indica l’ingresso nella corsa vera e propria, caratterizzata da una completa sospensione del corpo durante la falcata e da un’azione propulsiva più accentuata. Questa velocità, se mantenuta per un periodo di tempo significativo, è indicativa di una buona salute cardiovascolare e di un adeguato livello di fitness. Tuttavia, anche in questo caso, è importante sottolineare che la percezione soggettiva dello sforzo è fondamentale. Ciò che rappresenta una corsa faticosa per una persona potrebbe essere un ritmo di allenamento leggero per un’altra.

In definitiva, definire il preciso momento in cui la camminata diventa corsa è un’impresa complessa. Le indicazioni di velocità rappresentano utili punti di riferimento, ma la transizione è un processo graduale e individuale, fortemente influenzato da una serie di variabili. L’attenzione dovrebbe essere focalizzata non tanto sulla velocità in sé, quanto sulla percezione soggettiva dello sforzo e sulla corretta tecnica di corsa, per garantire un’attività fisica sicura ed efficace.