Quando si va in coma iperglicemico?

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Il coma diabetico, grave complicanza del diabete, provoca perdita di coscienza per squilibri metabolici. Si manifesta con glicemia eccessivamente alta (iperglicemia) o bassa (ipoglicemia), compromettendo le funzioni cerebrali.

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Il coma diabetico: quando la glicemia diventa un’emergenza

Il coma diabetico, una grave complicanza del diabete, rappresenta una seria minaccia per la salute, potenzialmente fatale se non trattata tempestivamente. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è causato unicamente da un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia), ma può derivare anche da una carenza (ipoglicemia). In entrambi i casi, il delicato equilibrio metabolico del corpo viene compromesso, con ripercussioni sul funzionamento cerebrale che possono culminare nella perdita di coscienza.

Coma iperglicemico: la tempesta metabolica

Il coma iperglicemico, o chetoacidosi diabetica, si sviluppa prevalentemente nel diabete di tipo 1, ma può manifestarsi anche nel tipo 2 in situazioni di forte stress metabolico. L’iperglicemia severa, spesso scatenata da infezioni, traumi o mancata assunzione di insulina, porta all’accumulo di corpi chetonici nel sangue, sostanze acide prodotte dalla degradazione dei grassi utilizzati come fonte energetica alternativa in mancanza di glucosio utilizzabile dalle cellule. Questo squilibrio acido-base, unito alla disidratazione causata dall’elevata glicemia, altera profondamente le funzioni cerebrali, conducendo al coma. I sintomi premonitori includono sete intensa, minzione frequente, nausea, vomito, dolore addominale, respiro affannoso e alito fruttato (dovuto all’acetone, un corpo chetonico).

Coma ipoglicemico: il cervello a secco

Il coma ipoglicemico, al contrario, è causato da una carenza di glucosio, il principale “carburante” del cervello. Può insorgere in entrambi i tipi di diabete, spesso come conseguenza di un dosaggio eccessivo di insulina, un’attività fisica intensa senza adeguata compensazione con carboidrati, o un’assunzione insufficiente di cibo. I sintomi iniziali includono tremori, sudorazione fredda, confusione mentale, debolezza, difficoltà di parola, cambiamenti del comportamento e, nei casi più gravi, convulsioni e perdita di coscienza. A differenza del coma iperglicemico, il coma ipoglicemico può instaurarsi rapidamente, richiedendo un intervento immediato.

Prevenzione e trattamento: la chiave è la gestione del diabete

La prevenzione del coma diabetico, sia iperglicemico che ipoglicemico, si basa su una gestione ottimale del diabete. Controlli glicemici regolari, aderenza alla terapia farmacologica prescritta, un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano sono fondamentali. Riconoscere i sintomi premonitori è altrettanto cruciale per intervenire tempestivamente e prevenire l’evoluzione verso il coma. In caso di sospetto coma diabetico, è necessario chiamare immediatamente i soccorsi. Il trattamento in ambiente ospedaliero prevede la somministrazione di insulina per il coma iperglicemico e di glucosio per quello ipoglicemico, oltre alla correzione degli squilibri idroelettrolitici e acido-base.

Il coma diabetico rappresenta una grave emergenza medica, ma con una corretta gestione del diabete e una pronta risposta ai sintomi premonitori, è possibile prevenirlo e minimizzarne le conseguenze.