Quanto caffè prima di morire?

La leggenda del caffè letale: quanti bicchieri prima del “game over”?

La domanda potrebbe sembrare macabra, quasi una sfida alla caffeina stessa: quanti caffè posso bere prima di morire? L’immagine di un’overdose da caffeina, un’improvvisa e drammatica fine tra le braccia di un espresso quintuplo, alimenta il mito di una sostanza pericolosa, pronta a colpire con la sua “vendetta” amara. La realtà, però, si mostra ben più sfumata e rassicurante.

La verità è che raggiungere una dose letale di caffeina attraverso il solo consumo di caffè si rivela un’impresa titanica, quasi un’utopia. Gli studi scientifici concordano su un dato fondamentale: la dose letale media si aggira intorno ai 150-200 milligrammi di caffeina per chilogrammo di peso corporeo. Facciamo un esempio concreto: una persona di 70 kg dovrebbe ingerire tra i 10.500 e i 14.000 milligrammi di caffeina per raggiungere tale soglia.

Ora, consideriamo una tazzina di caffè espresso, che contiene mediamente tra 60 e 100 milligrammi di caffeina (la quantità varia notevolmente a seconda del tipo di caffè, della macinazione, del metodo di preparazione e della dimensione della tazzina). Per raggiungere la dose letale ipotizzata nel nostro esempio, la persona in questione dovrebbe consumare ben più di cento tazzine di espresso, un’impresa fisicamente impossibile, anche a prescindere dalle conseguenze a livello gastrointestinale. Oltre alla difficoltà pratica, subentrerebbero ben prima altri fattori limitanti: nausea, vomito, aritmie cardiache e altri effetti collaterali, che costringerebbero a interrompere l’assunzione ben prima di raggiungere la dose letale.

È importante, quindi, sfatare il mito di un caffè mortale. Mentre un consumo eccessivo di caffeina può indubbiamente provocare disagi, il rischio di morte per overdose causata unicamente dal caffè rimane estremamente basso, virtualmente irrealizzabile per la maggior parte della popolazione. La caffeina, come qualsiasi altra sostanza, deve essere consumata con moderazione, ma la sua potenziale letalità, attraverso il semplice consumo di caffè, resta una pura speculazione. La vera minaccia non è la tazzina, ma l’eccesso, e la consapevolezza dei propri limiti e della reazione del proprio corpo è sempre il consiglio più prezioso.