Quali sono le viti più resistenti?

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I nuovi vitigni resistenti alle malattie sono:

  • Bacca bianca:

    • Fleurtai
    • Soreli
    • Sauvignon Kretos
    • Sauvignon Nepis
    • Sauvignon Rytos
  • Bacca rossa:

    • Cabernet Eidos
    • Cabernet Volos
    • Merlot Khorus
    • Merlot Kanthus
    • Julius
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La Rivoluzione dei Vitigni Resistenti: Un Futuro Più Verde per la Vite

Il mondo del vino è in continua evoluzione, e negli ultimi anni una rivoluzione silenziosa sta trasformando i vigneti: la diffusione di vitigni resistenti alle malattie. La lotta contro peronospora, oidio e altre patologie fungine, che richiedono un massiccio impiego di trattamenti chimici, sta trovando una valida alternativa nella selezione e nell’ibridazione di varietà più robuste. Questo significa meno interventi invasivi, un impatto ambientale ridotto e la promessa di un futuro più sostenibile per la viticoltura.

Tra i nuovi vitigni resistenti che stanno guadagnando terreno, si distinguono alcuni promettenti esempi, sia per la produzione di vini bianchi che rossi. Nel panorama delle bacche bianche, spiccano varietà come Fleurtai e Soreli, che si caratterizzano per una buona produttività e una resistenza elevata alle principali malattie fungine. Interessanti sono anche i cloni di Sauvignon, con Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis e Sauvignon Rytos, che promettono di mantenere le tipiche caratteristiche aromatiche del Sauvignon Blanc, ma con una maggiore resistenza alle avversità.

Per quanto riguarda le bacche rosse, la scena è altrettanto vivace. Cabernet Eidos e Cabernet Volos, derivati dal Cabernet Sauvignon, rappresentano un’ottima alternativa, mantenendo le note tipiche di questo vitigno internazionale ma con una maggiore resilienza alle malattie. Anche il Merlot trova la sua versione potenziata con Merlot Khorus e Merlot Kanthus, due varietà che offrono una maggiore resistenza senza compromettere la qualità del frutto. Infine, Julius, un vitigno a bacca rossa dal profilo aromatico ancora da esplorare a fondo, si propone come una valida alternativa, arricchendo il panorama delle varietà resistenti.

La scelta di questi vitigni non rappresenta semplicemente una soluzione tecnica, ma una scelta etica e strategica. La riduzione dei trattamenti chimici non solo preserva l’ambiente e la salute dei consumatori, ma contribuisce anche a migliorare la qualità del suolo e della biodiversità. Inoltre, la maggiore resistenza alle malattie garantisce una maggiore stabilità produttiva, riducendo il rischio di perdite economiche per i viticoltori.

È importante sottolineare che il percorso di sperimentazione e valutazione di questi nuovi vitigni è ancora in corso. Sono necessari ulteriori studi per valutare appieno le loro potenzialità e per comprendere a pieno le loro caratteristiche organolettiche nei diversi contesti pedoclimatici. Tuttavia, la loro diffusione rappresenta una svolta importante verso una viticoltura più sostenibile ed ecologica, aprendo nuove prospettive per il futuro del vino. La strada verso un vino di qualità, rispettando l’ambiente e la salute, passa anche attraverso la scelta di vitigni resistenti: una scelta che, a giudicare dai primi risultati, sembra promettere grandi soddisfazioni.