Perché in barca non si mettono le scarpe?

0 visite

A bordo, le dita dei piedi sono particolarmente vulnerabili agli urti. Le calzature aperte offrono scarsa protezione e le suole inadatte possono risultare pericolose sulle superfici scivolose delle imbarcazioni. Pertanto, per la sicurezza e il comfort, è preferibile evitare scarpe aperte in barca.

Commenti 0 mi piace

A piedi nudi sull’onda: perché lasciare le scarpe a terra

La sensazione del legno caldo sotto i piedi, il leggero ondeggiare della barca, il profumo del mare… navigare è un’esperienza sensoriale che spesso si vorrebbe preservare intatta. Eppure, una domanda sorge spontanea, soprattutto per chi si avvicina al mondo nautico per la prima volta: perché in barca si sconsiglia vivamente l’uso delle scarpe?

La risposta non si limita a una semplice preferenza estetica o a un’antica tradizione marinara. Dietro questa consuetudine, radicata nella cultura nautica da secoli, si celano ragioni di sicurezza e praticità, spesso trascurate dai meno esperti.

Il ponte di una barca, che sia un piccolo gommone o un lussuoso yacht, presenta una superficie complessa e potenzialmente pericolosa. Le superfici, spesso bagnate da spruzzi o condensa, possono diventare estremamente scivolose. Le scarpe, in particolare quelle con suole inadatte – come ad esempio quelle in gomma liscia o con tacchi – possono incrementare il rischio di cadute, con conseguenze che possono variare da un semplice incidente a lesioni gravi. Una caduta su un ponte, magari in presenza di oggetti appuntiti o di attrezzature, può avere conseguenze drammatiche.

Le calzature aperte, poi, offrono una protezione minima alle dita dei piedi, parti del corpo particolarmente vulnerabili agli urti contro oggetti presenti a bordo o alle inevitabili imprecisioni di movimento in un ambiente dinamico come una barca in navigazione. Un semplice urto contro un’attrezzatura o un gradino può causare contusioni, ferite o addirittura fratture.

Inoltre, il materiale delle suole delle scarpe può rappresentare un problema: la gomma, ad esempio, può lasciare tracce scure e difficili da rimuovere sulle superfici lucide del ponte, rovinandone l’aspetto. Anche la sporcizia e la sabbia trasportate dalle scarpe possono rappresentare un elemento di disturbo e un potenziale rischio per la pulizia e la manutenzione dell’imbarcazione.

Infine, la navigazione, soprattutto a vela, richiede spesso movimenti precisi e un contatto diretto con il ponte. Avere i piedi nudi o con calzature minimaliste permette una maggiore sensibilità e un migliore controllo, risultando in una maggiore sicurezza e comfort durante le manovre.

In conclusione, l’abitudine di lasciare le scarpe a terra prima di salire a bordo non è solo una regola di cortesia, ma una precauzione fondamentale per la sicurezza e il benessere di tutti a bordo. Privilegiare la semplicità e la protezione dei piedi nudi, o al massimo di calzature leggere e con suola antiscivolo, è un gesto che contribuirà a rendere la navigazione più sicura e piacevole.