Come si fa la mise en place in cucina?

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Nella preparazione della tavola, il cucchiaio trova posto a destra solo se necessario per zuppe o creme. I bicchieri si posizionano sopra le posate, mentre il piattino per il pane si colloca sempre a sinistra del commensale. Questi accorgimenti contribuiscono a unesperienza culinaria ordinata e funzionale.

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L’Arte Silenziosa della Mise en Place: Ordine e Funzionalità in Cucina (e a Tavola)

La “mise en place”, espressione francese che significa letteralmente “mettere a posto”, è molto più di una semplice organizzazione in cucina. È una filosofia, un approccio che trasforma la preparazione di un pasto da un’attività caotica a un processo fluido, efficiente e persino rilassante. Spesso sottovalutata, la mise en place è la chiave per un’esperienza culinaria senza stress, sia che si tratti di un elaborato banchetto che di una semplice cena infrasettimanale.

Ma cosa implica, concretamente, la mise en place? Non si tratta solo di avere gli ingredienti pronti all’uso, sebbene questo sia un elemento fondamentale. Parliamo di un’organizzazione a 360 gradi, che comprende:

  • Lettura Attenta della Ricetta: Prima di tutto, studiate la ricetta con attenzione. Comprendete ogni passaggio, i tempi di cottura, le temperature e le tecniche necessarie. Questo vi permetterà di anticipare le esigenze e prevenire sorprese dell’ultimo minuto.

  • Preparazione degli Ingredienti: Tagliare, sbucciare, misurare e pesare tutti gli ingredienti necessari prima di iniziare a cucinare. Questo elimina la frenesia di dover cercare disperatamente una spezia mentre la salsa brucia. Utilizzate ciotole e contenitori separati per ogni ingrediente, etichettandoli se necessario, per avere tutto a portata di mano.

  • Organizzazione degli Utensili: Assicuratevi di avere tutti gli utensili necessari, dalle pentole e padelle ai mestoli, fruste, coltelli e taglieri. Disponeteli in modo logico, vicino alla zona di lavoro, per evitare inutili spostamenti.

  • Pulizia: Mantenere la postazione di lavoro pulita e ordinata è essenziale. Avere a portata di mano un canovaccio umido per pulire le superfici e un contenitore per gli scarti vi permetterà di lavorare in modo più efficiente e igienico.

La mise en place, però, si estende anche alla tavola. Una tavola ben apparecchiata non è solo esteticamente gradevole, ma anche funzionale e pensata per facilitare l’esperienza del commensale. Un esempio concreto è la disposizione delle posate:

  • Posate: Tradizionalmente, le forchette si posizionano a sinistra del piatto, i coltelli a destra (con la lama rivolta verso il piatto) e i cucchiai a destra del coltello. Tuttavia, come sottolineato, il cucchiaio trova spazio a destra solo se previsto nel menu una zuppa o una crema da gustare. In caso contrario, non è necessario posizionarlo.

  • Bicchieri: I bicchieri trovano posto sopra le posate, seguendo un ordine logico: il bicchiere per l’acqua, seguito dal bicchiere per il vino (uno o più, a seconda del menu).

  • Piattino per il Pane: Un dettaglio spesso trascurato, ma fondamentale per l’eleganza e la praticità: il piattino per il pane si colloca sempre a sinistra del commensale, sopra la forchetta.

In definitiva, la mise en place è un investimento di tempo iniziale che ripaga ampiamente in termini di efficienza, controllo e piacere. Permette di trasformare la preparazione di un pasto da un momento stressante a un’esperienza creativa e gratificante, sia per chi cucina che per chi gusta. E, a tavola, una mise en place curata contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e un’esperienza culinaria ordinata e funzionale, esaltando il piacere di condividere un buon pasto in compagnia.