Come si scrive sorella in dialetto napoletano?

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In napoletano, il termine per mia sorella è sòrema, con la e interna muta. Allo stesso modo, tua sorella si dice sòreta, seguendo la stessa regola fonetica. Altri esempi includono mammema per mia madre e fratemo per mio fratello.

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Suora in napoletano: sòrema

Il dialetto napoletano, ricco di sfumature e peculiarità, presenta spesso differenze sostanziali rispetto alla lingua italiana, anche nella forma delle parole più comuni.

Un esempio lampante riguarda il termine “sorella”, che in napoletano assume la forma di “sòrema”. Questa variazione non è casuale, ma si inserisce in un più ampio fenomeno fonetico che caratterizza il dialetto partenopeo.

La “e” interna in “sòrema” è infatti “muta”, ovvero non viene pronunciata. Questo fenomeno, noto come “sincope vocalica”, è comune in molte parole napoletane.

Lo stesso principio vale per altri termini che indicano parenti stretti:

  • “Mammema” (mia madre)
  • “Patema” (mio padre)
  • “Fratemo” (mio fratello)

In tutti questi casi, la vocale interna “e” è pronunciata come una rapida “i”.

Per rendere ancora più chiaro il concetto, ecco un esempio pratico:

  • Frase italiana: “Mia sorella è molto gentile.”
  • Frase napoletana: “Sòrema è ‘na bona guagliona.” (La mia sorella è una brava ragazza.)

Come si può notare, il termine “sòrema” viene utilizzato al posto di “sorella”, mantenendo la stessa regola fonetica della “e” muta.

In conclusione, il termine “sòrema” in napoletano è un modo peculiare e affascinante di indicare la propria sorella, riflettendo le caratteristiche uniche del dialetto partenopeo.