Che vuol dire busso in romano?
Nellepoca normanna (X-XI secolo), il feudo di Bussus, derivante probabilmente da bosco, apparteneva al Contado del Molise. Il Catalogus baronum lo cita come possedimento dei Conti Borelli, tra cui Riccardo de Busso (o de Buxo).
Bussò: un’eco del passato nel cuore del Molise
La parola “Bussò”, oggi forse poco familiare al grande pubblico, rivela un affascinante legame con la storia millenaria del Molise, precisamente con il periodo normanno, tra il X e l’XI secolo. L’apparente semplicità del termine cela infatti un’etimologia suggestiva e un’antica presenza territoriale, testimoniata da fonti storiche di pregio.
Non si tratta, come si potrebbe erroneamente supporre, di un semplice termine dialettale romano, ma di un toponimo con radici profonde nel tempo. Il suo significato, infatti, è strettamente legato all’antico feudo di Bussus, menzionato nel celebre Catalogus Baronum, un prezioso documento che elenca i possedimenti feudali del Regno di Sicilia normanno. Questo testo, fonte imprescindibile per la ricostruzione storica del periodo, indica Bussus come un importante feudo situato nel Contado del Molise, appartenente alla potente famiglia dei Conti Borelli.
L’origine del nome Bussus è probabilmente da ricercarsi nel termine latino “buxus”, che significa “bosso”. È plausibile ipotizzare che il nome del feudo derivasse dalla presenza di una fitta boscaglia di queste piante, tipiche del paesaggio collinare molisano. Questa interpretazione, seppur congetturale, trova fondamento nella diffusa presenza di toponimi simili in altre regioni italiane, legati alla vegetazione predominante del territorio. Un’altra ipotesi, altrettanto valida, potrebbe collegare il nome al termine “boscus”, ovvero “bosco”, sottolineando l’aspetto rurale e ricco di vegetazione del feudo.
La menzione di Riccardo de Busso (o de Buxo) nel Catalogus Baronum, come uno dei possessori del feudo, rafforza ulteriormente il legame tra il toponimo e la famiglia Borelli. Questo personaggio, figura di spicco nell’epoca normanna, rappresenta un tassello importante nella ricostruzione della storia sociale e politica del Molise medievale. La sua stessa denominazione, con l’aggiunta “de Busso” o “de Buxo”, testimonia il profondo legame tra la famiglia e il territorio di Bussus.
In conclusione, “Bussò”, apparentemente una semplice parola, si rivela un vero e proprio frammento di storia, un’eco del passato che rimanda all’antico feudo di Bussus, al periodo normanno e alla potente famiglia dei Conti Borelli. La sua etimologia, ancora oggetto di studio e di possibili interpretazioni, ci offre uno spaccato suggestivo sulla vita e sul paesaggio del Molise medievale, invitandoci a riscoprire la ricchezza e la complessità del suo patrimonio storico. L’analisi del toponimo, quindi, si trasforma in un viaggio affascinante nel tempo, alla scoperta di un’eredità che continua a vivere, seppur in forma silenziosa, nel cuore del Molise.
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