Quando il neonato inizia a volere la mamma?

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Verso i 5-6 mesi, il bambino sviluppa una capacità di comprensione più profonda. Non reagisce più solo agli stimoli visivi, ma interpreta le intenzioni materne. Ad esempio, capisce se un gesto della mano indica una carezza o la volontà di afferrare qualcosa. Questo segna un importante passo avanti nella comprensione sociale.

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Il legame indissolubile: quando il neonato “sceglie” la mamma (e non è quello che pensi)

La domanda “Quando il neonato inizia a volere la mamma?” è carica di significati emotivi, spesso interpretata come il momento in cui si manifesta un’esclusiva preferenza, una vera e propria “scelta” cosciente. In realtà, la risposta è più sfumata e complessa, legata ad un processo graduale di sviluppo cognitivo ed emotivo che si dispiega nei primi mesi di vita. Non si tratta di una preferenza consapevole, ma di una progressiva comprensione del mondo e del ruolo fondamentale che la figura materna (o di chi svolge la funzione di caregiver principale) riveste in esso.

Fino ai primi mesi, il neonato reagisce principalmente a stimoli sensoriali basilari: il calore, il profumo, il contatto fisico. La vicinanza della mamma, o di chi si occupa di lui, è fondamentale per la sua sopravvivenza e il suo benessere, ma questa è una risposta istintiva, dettata da bisogni fisiologici primari. Non è ancora presente una vera e propria preferenza individuale.

La svolta si registra intorno ai 5-6 mesi, un periodo cruciale per lo sviluppo neurologico. In questa fase, il bambino compie un balzo in avanti nella comprensione del mondo circostante, passando da una reazione puramente sensoriale ad una interpretazione più complessa degli stimoli. Non si limita più a percepire un gesto, ma inizia a comprenderne il significato. Un’espressione del viso, un movimento della mano, non sono più solo immagini isolate, ma elementi di un linguaggio più ricco, un’espressione di intenzioni.

Questo è il momento in cui si evidenzia la capacità di distinguere le figure di riferimento. Il bambino inizia a riconoscere la mamma (o il caregiver principale) non solo per il suo aspetto fisico, ma per il suo comportamento, il suo tono di voce, il suo odore unico. Questa comprensione non è ancora basata su un ragionamento astratto, ma su un’elaborazione di informazioni sensoriali integrate, che gli permettono di prevedere le azioni altrui e di creare una rappresentazione mentale più completa delle figure che lo circondano. Il bambino inizia a comprendere che la mamma è la fonte principale di conforto, di sicurezza e di soddisfazione dei suoi bisogni, consolidando così un legame profondo e imprescindibile, basato su una serie di esperienze positive ripetute nel tempo.

Quindi, la domanda “quando il neonato inizia a volere la mamma?” dovrebbe essere riformulata. Non si tratta di una scelta consapevole, ma di una progressiva comprensione del ruolo cruciale che la figura materna riveste nel suo mondo, un processo che culmina intorno ai 5-6 mesi con la capacità di interpretare le intenzioni e le emozioni di chi si prende cura di lui, gettando le basi per un legame affettivo forte e duraturo. Questo legame, lungi dall’essere una semplice preferenza, è il fondamento della sua sicurezza emotiva e del suo sviluppo psicofisico.