Chi ha il colon irritabile può mangiare integrale?

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La Dott.ssa Boscaro raccomanda cautela con gli alimenti integrali per chi soffre di colon irritabile. Vanno introdotti gradualmente e consumati con moderazione. Uneccessiva quantità potrebbe esacerbare i sintomi. È importante monitorare la propria tolleranza individuale.

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Integrali e Colon Irritabile: Un Approccio Graduale e Personalizzato

Chi soffre di sindrome del colon irritabile (IBS) sa bene quanto la dieta giochi un ruolo cruciale nella gestione dei sintomi. Spesso ci si interroga su quali alimenti siano permessi e quali no, e tra i più dibattuti ci sono i cereali integrali. Ricchi di fibre, vitamine e minerali, rappresentano un pilastro di una sana alimentazione, ma possono essere difficili da digerire per chi ha un intestino sensibile.

La Dott.ssa Boscaro, esperta in gastroenterologia, raccomanda un approccio cauto e personalizzato all’introduzione degli integrali nella dieta di chi soffre di IBS. Sebbene le fibre siano generalmente benefiche per la salute intestinale, un’assunzione eccessiva può, paradossalmente, esacerbare i sintomi come gonfiore, dolore addominale e alterazioni dell’alvo. Questo perché le fibre insolubili, abbondanti nei cereali integrali, non vengono digerite dall’organismo e possono aumentare il volume delle feci, stimolando la motilità intestinale in modo eccessivo in un intestino già irritato.

Quindi, chi soffre di colon irritabile può mangiare integrale? La risposta non è un semplice sì o no, ma un “dipende”. La chiave è l’introduzione graduale e il monitoraggio costante della propria tolleranza individuale. Iniziare con piccole quantità di cereali integrali, come ad esempio una porzione ridotta di pasta o riso integrale, e osservare attentamente la risposta del proprio organismo è fondamentale. Se non si verificano sintomi fastidiosi, si può progressivamente aumentare la quantità, sempre con moderazione.

È importante ricordare che ogni individuo reagisce in modo diverso agli alimenti. Ciò che è ben tollerato da una persona con IBS potrebbe scatenare sintomi in un’altra. Tenere un diario alimentare, annotando i cibi consumati e le eventuali reazioni, può essere uno strumento utile per identificare gli alimenti trigger e personalizzare la propria dieta.

Inoltre, la Dott.ssa Boscaro sottolinea l’importanza di bere molta acqua durante il giorno, soprattutto quando si aumenta l’apporto di fibre. L’acqua aiuta ad ammorbidire le feci e a facilitarne il transito intestinale, riducendo il rischio di stitichezza e discomfort addominale.

Infine, è sempre consigliabile consultare un medico o un dietologo specializzato in disturbi gastrointestinali per ricevere un piano alimentare personalizzato e gestire al meglio la propria condizione. L’autodiagnosi e l’automedicazione sono sconsigliate e potrebbero peggiorare la situazione. Un professionista sarà in grado di valutare la situazione individuale e fornire consigli mirati per una dieta equilibrata e adatta alle proprie esigenze.