Come si dice quando si beve troppo?

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Leccessivo consumo di alcol in breve tempo provoca intossicazione alcolica, o ubriachezza. Questo fenomeno, diffuso soprattutto tra i giovani, specialmente nei fine settimana, può avere serie conseguenze sulla salute.

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Quando il bicchiere trabocca: sinonimi, conseguenze e la pericolosa piaga dell’ubriachezza giovanile

L’intossicazione alcolica, o ubriachezza, è un’esperienza fin troppo comune, soprattutto tra i giovani che, presi dall’euforia del fine settimana, spesso superano il limite con il consumo di bevande alcoliche. Ma al di là del termine scientifico o di quello più colloquiale, come si dice, in italiano, quando si esagera con l’alcol? E, soprattutto, quali sono i pericoli di questa abitudine sempre più diffusa?

Esistono una miriade di espressioni per descrivere lo stato di chi ha bevuto troppo. Si può dire che qualcuno è “alticcio”, se si trova in uno stato di leggera euforia e disinibizione. Se la situazione si fa più seria, si può parlare di qualcuno che è “sbronzo”, “ubriaco fradicio”, “strapazzato”, “cotto”, o persino “andato”. Espressioni più colorite, a volte dialettali, includono “essere in coma etilico” (anche se, tecnicamente, si riferisce a uno stadio ben più grave dell’intossicazione), “essere brillo”, “essere in palla” o “essere a pezzi”. La lingua italiana, ricca di sfumature, offre un ventaglio di possibilità per descrivere i diversi gradi di ebbrezza, dal semplice “aver alzato il gomito” al più preoccupante “aver perso il lume della ragione”.

Ma al di là della terminologia, è fondamentale comprendere le conseguenze, spesso sottovalutate, dell’ubriachezza. L’intossicazione alcolica non è semplicemente un momento di divertimento sfrenato, ma un vero e proprio attacco al nostro organismo.

Le conseguenze immediate sono ben note: perdita di coordinazione, difficoltà di parola, rallentamento dei riflessi, nausea, vomito e, nei casi più gravi, perdita di coscienza. Ma gli effetti dell’abuso di alcol non si limitano a questo.

A breve termine, si possono verificare:

  • Incidenti: L’alterazione delle capacità cognitive e motorie aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti stradali, cadute e risse.
  • Comportamenti a rischio: Sotto l’effetto dell’alcol, si è più inclini ad assumere comportamenti pericolosi, come rapporti sessuali non protetti o l’uso di droghe.
  • Overdose: Il rischio di overdose, soprattutto se l’alcol è combinato con altre sostanze, è concreto e potenzialmente letale.
  • Problemi respiratori: In alcuni casi, l’intossicazione alcolica può compromettere la funzione respiratoria, portando a situazioni di emergenza.

A lungo termine, l’abuso cronico di alcol può causare:

  • Danni al fegato: Cirrosi e altre malattie epatiche sono tra le conseguenze più comuni dell’abuso di alcol.
  • Problemi cardiovascolari: L’alcol può danneggiare il cuore e aumentare il rischio di ipertensione e infarto.
  • Danni cerebrali: L’alcol può danneggiare le cellule cerebrali e causare problemi di memoria, concentrazione e apprendimento.
  • Dipendenza: L’abuso ripetuto di alcol può portare alla dipendenza, una malattia cronica che richiede un trattamento specifico.

L’allarmante diffusione dell’ubriachezza giovanile, specialmente durante i fine settimana, richiede una maggiore consapevolezza e un intervento mirato. Non si tratta solo di demonizzare l’alcol, ma di educare i giovani sui rischi connessi al suo abuso e di promuovere stili di vita più sani ed equilibrati. La responsabilità è collettiva: genitori, educatori, istituzioni e la società intera devono collaborare per contrastare questa pericolosa tendenza e proteggere la salute dei nostri giovani. Dopotutto, il divertimento non dovrebbe mai mettere a rischio la propria vita e quella degli altri.