Perché si dice cin-cin quando si brinda?

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Il brindisi italiano, solitamente accompagnato da cin cin, trova improbabili origini cinesi. Qǐng qǐng (prego, prego), per somiglianza fonetica con il tintinnio dei bicchieri e per diffusione culturale, si è evoluto nellesclamazione oggi universalmente usata.

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Dal “Qǐng qǐng” al “Cin cin”: un brindisi con radici inaspettate

Alzare i calici, incrociare gli sguardi e pronunciare un sonoro “Cin cin!”. Un rituale conviviale, un augurio di buona fortuna e prosperità che accompagna i momenti di festa in tutto il mondo. Ma quanti sanno che quest’esclamazione, così radicata nella tradizione italiana, affonda le sue radici in un passato lontano e in una cultura sorprendentemente diversa: quella cinese.

L’ipotesi più accreditata, infatti, lega il nostro “Cin cin” all’espressione cinese “Qǐng qǐng” (請 請), che significa letteralmente “prego, prego”. Non si tratta di un invito a servirsi o a accomodarsi, ma di un’espressione di cortesia e rispetto utilizzata durante gli incontri, in particolare quelli di carattere commerciale.

Durante il XIX secolo, l’intensificarsi degli scambi commerciali tra l’Impero Cinese e l’Occidente, in particolare con i porti britannici, favorì la diffusione di alcune espressioni e usanze cinesi. Tra queste, il “Qǐng qǐng”, pronunciato durante i banchetti ufficiali, avrebbe catturato l’attenzione degli occidentali, probabilmente anche per l’assonanza con il tintinnio dei bicchieri che si toccavano.

L’orecchio occidentale, non avvezzo alle sfumature tonali della lingua cinese, avrebbe reinterpretato foneticamente il “Qǐng qǐng” trasformandolo in un suono simile a “Cin cin”. Questa nuova espressione, breve, incisiva e facilmente memorizzabile, si sarebbe poi diffusa rapidamente in Europa, in particolare in ambienti portuali e commerciali, fino a diventare un’esclamazione universalmente associata al brindisi.

L’Italia, da sempre crocevia di culture e scambi commerciali, avrebbe quindi adottato e fatto propria questa espressione di origine cinese, integrandola perfettamente nella propria tradizione conviviale.

È affascinante pensare come un semplice gesto di cortesia, nato in un contesto culturale così distante, abbia potuto attraversare oceani e continenti, trasformandosi nel suono festoso che oggi accompagna i nostri momenti di celebrazione. Un piccolo ma significativo esempio di come le culture, anche le più diverse, possano incontrarsi e influenzarsi reciprocamente, arricchendo il patrimonio di tradizioni e usanze dell’umanità.