Quale frutta non si può mangiare con il colon irritabile?

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Per chi soffre di colon irritabile, è consigliabile ridurre il consumo di frutta come pesche, albicocche, ciliegie, anguria, more, prugne, mele, pere e melograno, in quanto potrebbero peggiorare i sintomi. Una dieta attenta a questi alimenti può contribuire a migliorare il benessere intestinale.

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Frutta e Colon Irritabile: Un Rapporto Delicato

Il colon irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome) è una condizione cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, caratterizzata da dolori addominali, gonfiore, stipsi o diarrea, e alterazioni dell’alvo. Mentre non esiste una cura definitiva, la gestione dei sintomi passa spesso attraverso una attenta modifica dello stile di vita, e in particolare, della dieta. Un aspetto cruciale è la scelta dei frutti, spesso considerati salutari, ma che possono rivelarsi veri nemici per chi soffre di IBS.

Non tutti i frutti sono uguali, e la reazione individuale può variare significativamente. Tuttavia, alcuni tipi di frutta contengono componenti che possono irritare l’intestino sensibile di chi soffre di colon irritabile, peggiorando i sintomi già presenti. In particolare, è opportuno prestare attenzione a frutti che presentano elevata concentrazione di:

  • FODMAPs (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides, and Polyols): Queste sono sostanze zuccherine fermentate dai batteri intestinali, causando gonfiore, gas e dolori addominali. Frutti come mele, pere, pesche, albicocche, ciliegie e prugne ne contengono quantità significative, rendendoli potenzialmente problematici per i soggetti con IBS. Anche il melograno, ricco di fibre, può risultare irritante per alcuni.

  • Acidi organici: Alcuni frutti contengono acidi organici che possono aumentare l’acidità gastrica, accentuando il disagio intestinale. Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi soffre di diarrea correlata all’IBS.

  • Fibre insolubili: Mentre le fibre sono generalmente benefiche per la salute, un’eccessiva assunzione di fibre insolubili può aggravare la stipsi o la diarrea nei pazienti con IBS. Anche in questo caso, la quantità di fibre insolubili varia da frutto a frutto, e la buccia di molti frutti è particolarmente ricca di questo tipo di fibra.

  • Frutti a elevato indice glicemico: L’assunzione di zuccheri semplici, tipici di alcuni frutti come l’anguria e in quantità minore alcune varietà di more, può causare picchi glicemici che, a loro volta, possono aggravare i sintomi intestinali.

È importante sottolineare che non tutti gli individui con IBS reagiranno allo stesso modo a questi frutti. Alcuni potrebbero tollerare quantità limitate di alcuni di essi, mentre altri potrebbero doverli eliminare completamente dalla propria dieta. La chiave sta nella personalizzazione: un attento diario alimentare, che tenga traccia dei sintomi dopo il consumo di specifici frutti, può aiutare a identificare gli alimenti problematici e a sviluppare un piano alimentare personalizzato, che consenta di godere dei benefici della frutta senza compromettere il benessere intestinale. La collaborazione con un dietologo o un gastroenterologo specializzato in IBS è fondamentale per una corretta gestione della condizione e per la definizione di un regime alimentare appropriato. Non si tratta di eliminare completamente la frutta, ma di scegliere con consapevolezza, preferendo, ad esempio, frutti a basso contenuto di FODMAPs come banane mature (in piccole quantità) e frutti di bosco (in quantità moderate).