Quando il Dulcolax non fa effetto?

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Linefficacia del Dulcolax, o di qualsiasi lassativo, dopo un uso prolungato o in caso di modifiche recenti e persistenti (oltre due settimane) nellalvo, richiede una visita medica per accertare eventuali problemi sottostanti. È fondamentale un consulto per escludere patologie intestinali.

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Quando il Dulcolax non fa effetto: quando la stipsi richiede un parere medico

La stipsi occasionale è un disturbo comune, spesso risolvibile con rimedi blandi come un aumento dell’assunzione di fibre o l’utilizzo di lassativi da banco come il Dulcolax. Tuttavia, quando questo farmaco, o qualsiasi altro lassativo, si rivela inefficace, è fondamentale non sottovalutare la situazione e richiedere un consulto medico. L’assenza di risultati, soprattutto dopo un utilizzo prolungato o in presenza di modifiche recenti e persistenti dell’alvo (durata superiore alle due settimane), potrebbe infatti indicare la presenza di patologie sottostanti più serie.

Il Dulcolax, come tutti i lassativi stimolanti, agisce aumentando la motilità intestinale. La sua inefficacia può dipendere da diversi fattori, che vanno da un dosaggio inadeguato ad un’errata assunzione del farmaco. Tuttavia, escludere queste cause banali, spesso risolvibili con una semplice correzione di comportamento o di dosaggio (sempre sotto consiglio del farmacista o del medico), è fondamentale per focalizzarsi su possibili problematiche più complesse.

Tra le cause di inefficacia del Dulcolax e della persistente stipsi, infatti, figurano diverse condizioni patologiche che richiedono un’attenta valutazione medica. Queste includono:

  • Disordini intestinali: patologie come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la diverticolite, il tumore del colon-retto, o stenosi intestinali possono interferire con il normale transito intestinale, rendendo inefficace l’azione dei lassativi.
  • Problemi metabolici: alcuni disturbi metabolici, come l’ipotiroidismo, possono rallentare il metabolismo e causare stipsi ostinata.
  • Effetti collaterali di farmaci: alcuni medicinali, come gli oppioidi, possono causare stipsi come effetto collaterale.
  • Disidratazione: una scarsa assunzione di liquidi può peggiorare la stipsi, rendendo meno efficace l’azione dei lassativi.
  • Scarsa assunzione di fibre: una dieta povera di fibre contribuisce alla formazione di feci dure e difficili da evacuare.

Ignorare una stipsi persistente e l’inefficacia dei lassativi può avere conseguenze negative. È quindi fondamentale fissare un appuntamento con il medico di famiglia o uno specialista gastroenterologo se la stipsi persiste oltre le due settimane, soprattutto se accompagnata da altri sintomi come: dolore addominale, sanguinamento rettale, perdita di peso inspiegabile, cambiamenti nell’aspetto delle feci (presenza di sangue, muco o consistenza insolita).

Il medico, attraverso un’anamnesi accurata, un esame obiettivo ed eventualmente esami diagnostici più approfonditi (come esami del sangue, radiografie o colonscopia), potrà individuare la causa della stipsi e indicare la terapia più appropriata, assicurando una diagnosi precoce e un trattamento efficace, evitando così il rischio di complicazioni più gravi. Ricordate: la stipsi non è solo un fastidio, ma può essere un segnale d’allarme. Non sottovalutatela.