Perché si dice gli gnocchi?
Perché si dice “gli gnocchi”? L’origine etimologica di un’espressione idiomatica
L’espressione idiomatica “gli gnocchi” viene utilizzata per indicare una persona poco intelligente o sciocca. L’origine di questa espressione, apparentemente innocua, è in realtà piuttosto curiosa e risale all’Italia del XIX secolo.
Nel gergo romanesco, la parola “gnocco” era un termine dialettale per indicare i testicoli. Come altri termini dialettali simili, “gnocco” veniva metaforicamente associato all’idea di stupidità. Questa associazione potrebbe essere dovuta al fatto che i testicoli erano visti come organi secondari rispetto al cervello, sede dell’intelletto.
Secondo il poeta romano Gioacchino Belli, l’associazione tra “gnocchi” e stupidità era diffusa in diversi quartieri della città eterna. Nei suoi sonetti in dialetto romanesco, Belli spesso usava “gnocco” come epiteto per personaggi sciocchi o ingenui.
Ad esempio, nel sonetto “Er caporale de li sgherri”, Belli descrive un caporale degli sgherri (guardie del Papa) come “gnocco com’un barbagianni”, cioè stupido come un gufo. In un altro sonetto, “L’innamorato de la fija sua”, Belli si riferisce a un padre che si innamora della propria figlia come a “un gnocco fatto e refatto”, ovvero un vero e proprio idiota.
L’espressione “gli gnocchi” si diffuse rapidamente in tutta Italia, probabilmente attraverso la commedia dell’arte e i dialetti regionali. Oggi è un’espressione idiomatica comunemente usata in contesti informali, soprattutto per prendere in giro o criticare qualcuno che viene percepito come poco intelligente o ingenuo.
È interessante notare che l’associazione tra “gnocchi” e stupidità è ancora presente in alcune parti d’Italia. Ad esempio, nella regione Emilia-Romagna, viene utilizzato il termine “gnoccolata” per indicare un errore o una gaffe.
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