Quale alcolico con reflusso?
Bevande alcoliche, come birra e vini di diverso tipo, peggiorano il reflusso gastroesofageo aumentando lacidità. Ricerche dellUniversità di Monaco confermano questo effetto sia in soggetti sani che in pazienti affetti da reflusso. È quindi consigliabile moderare o evitare il consumo di alcolici in caso di reflusso.
Il Calice Amaro: Alcol e Reflusso Gastroesofageo: Un Rapporto Complesso
Il reflusso gastroesofageo (RGE), quel fastidioso bruciore di stomaco che risale lungo l’esofago, rappresenta un disturbo comune che affligge una fetta significativa della popolazione. Mentre la dieta gioca un ruolo cruciale nella gestione dei sintomi, una domanda ricorrente riguarda il consumo di bevande alcoliche. La risposta, purtroppo, non è semplice e non si limita a un secco “sì” o “no”.
Studi, come quelli condotti dall’Università di Monaco, confermano un’evidenza ormai ampiamente accettata: la maggior parte delle bevande alcoliche peggiora il reflusso gastroesofageo. Questo effetto, osservato sia in individui sani che in pazienti affetti da RGE, è principalmente attribuibile all’aumento dell’acidità gastrica che l’alcol induce. La birra, i vini rossi e bianchi, i superalcolici, indistintamente, contribuiscono a rilassare lo sfintere esofageo inferiore (LES), quella valvola muscolare che normalmente impedisce al contenuto gastrico di risalire. Un LES indebolito e un’aumentata acidità creano la tempesta perfetta per scatenare o aggravare il bruciore di stomaco e altri sintomi tipici del reflusso.
Ma non tutti gli alcolici sono uguali. Mentre la generalizzazione “evitare l’alcol” potrebbe sembrare la soluzione più semplice, una prospettiva più sfumata è necessaria. Alcuni studi suggeriscono che alcune bevande, consumate con moderazione e in specifici contesti, potrebbero avere un impatto minore rispetto ad altre. Ad esempio, alcuni distillati puri, come la vodka o il gin, potrebbero essere considerati leggermente meno dannosi rispetto al vino o alla birra, sempre a patto di un consumo estremamente moderato e lontano dai pasti. Questo perché, a parità di grado alcolico, la presenza di altre sostanze, come gli antiossidanti nel vino rosso o le sostanze amare nella birra, possono influenzare l’acidità gastrica in modo variabile e non sempre prevedibile.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che queste considerazioni rimangono altamente soggettive e dipendono fortemente dalla sensibilità individuale e dalla gravità del reflusso. Quello che potrebbe essere tollerato da un soggetto, potrebbe scatenare un’acuta crisi in un altro. Inoltre, la moderazione è fondamentale: anche la bevanda apparentemente meno aggressiva, consumata in eccesso, può avere conseguenze negative.
In definitiva, per chi soffre di reflusso gastroesofageo, la soluzione più prudente e consigliata resta quella di moderare o evitare del tutto il consumo di bevande alcoliche. Prima di introdurre qualsiasi alcolico nella propria dieta, anche in piccole quantità, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o un gastroenterologo. Solo una valutazione accurata della propria condizione potrà guidare verso scelte consapevoli e minimizzare il rischio di aggravare i sintomi del reflusso. Il piacere di un calice di vino, o di una birra ghiacciata, non dovrebbe mai compromettere la salute e il benessere.
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