Come si valuta un test a risposta multipla?

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Nei test a risposta chiusa (multipla, vero/falso, completamento), lassegnazione del punteggio è binaria: 0 per risposta errata o omessa, 1 per risposta pienamente corretta. È possibile, in alcuni casi, attribuire punteggi frazionari (0.25, 0.5, 0.75) per risposte parzialmente corrette, premiando una comprensione parziale dellargomento.

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Valutare un test a risposta multipla: oltre la semplice dicotomia giusto/sbagliato

I test a risposta multipla, per la loro praticità e oggettività di correzione, sono uno strumento di valutazione ampiamente utilizzato in diversi contesti, dall’ambito scolastico a quello professionale. La modalità di assegnazione del punteggio, tradizionalmente binaria (0 per errore/omissione, 1 per risposta corretta), merita però un’analisi più approfondita, che vada oltre la semplice dicotomia giusto/sbagliato. Sebbene questo sistema sia efficiente e facilmente automatizzabile, rischia di semplificare eccessivamente la complessità del processo di apprendimento e di non riflettere accuratamente il livello di comprensione dello studente.

L’attribuzione di punteggi frazionari (ad esempio 0.25, 0.5, 0.75) rappresenta un’alternativa interessante e potenzialmente più efficace per valutare le risposte parzialmente corrette. Questo approccio, seppur più complesso da gestire, permette di premiare una comprensione parziale dell’argomento, riconoscendo gli sforzi dello studente e offrendo un quadro più sfumato delle sue competenze. Immaginiamo, ad esempio, una domanda con quattro opzioni di risposta, di cui due plausibili ma solo una completamente corretta. Un punteggio frazionario per la scelta dell’opzione plausibile, seppur non ottimale, potrebbe indicare una conoscenza incompleta ma comunque presente, differenziandola nettamente da una risposta errata o casuale.

L’applicazione di punteggi frazionari richiede però un’attenta progettazione del test. È fondamentale definire a priori i criteri per l’assegnazione dei punteggi parziali, assicurando coerenza e trasparenza nella valutazione. Questo implica un’analisi approfondita delle singole domande e delle possibili risposte, individuando i diversi livelli di comprensione che si intendono valutare. Ad esempio, in una domanda di matematica, un errore di calcolo nel procedimento, pur portando ad un risultato finale errato, potrebbe meritare un punteggio parziale se dimostra la conoscenza della formula e del metodo risolutivo.

Inoltre, la scelta tra un sistema binario e uno frazionario dipende anche dal contesto e dagli obiettivi della valutazione. Un test diagnostico, volto ad individuare le lacune di apprendimento, potrebbe beneficiare di un sistema a punteggio frazionario, fornendo informazioni più dettagliate sulle aree di miglioramento. Al contrario, un test selettivo, finalizzato a discriminare tra candidati, potrebbe privilegiare un sistema binario per la sua maggiore semplicità e rapidità di elaborazione.

In conclusione, la valutazione di un test a risposta multipla non si esaurisce nella semplice somma di risposte corrette. L’adozione di punteggi frazionari, pur richiedendo una maggiore attenzione nella progettazione e nella correzione, offre una valutazione più completa e nuanced delle competenze dello studente, riconoscendo il valore della comprensione parziale e incentivando un apprendimento più profondo.