Cosa fare se non si sa cosa fare dopo le superiori?
Concluso il percorso delle scuole superiori, si aprono diverse strade: proseguire gli studi con luniversità o percorsi di alta formazione artistica e tecnica (ITS), inserirsi nel mondo del lavoro, oppure optare per un periodo di pausa per orientarsi meglio, magari con un anno sabbatico o tramite la formazione professionale regionale.
Il bivio dopo il diploma: perdersi o ritrovarsi?
Il suono dell’ultima campanella, la consegna della tesina, la festa di maturità: tappe che segnano la fine di un’era e l’inizio di un nuovo capitolo, spesso avvolto da un misto di euforia e smarrimento. Concluso il percorso delle scuole superiori, ci si trova di fronte a un bivio, un ventaglio di possibilità che può disorientare anche i più decisi. Università, lavoro, un anno sabbatico: quale strada scegliere quando non si sa cosa fare?
La pressione sociale, le aspettative familiari, il timore di sbagliare: un cocktail di emozioni che può paralizzare e rendere difficile la scelta. Ma è proprio in questo momento di apparente incertezza che si nasconde una grande opportunità: quella di ascoltarsi, di esplorare le proprie passioni e attitudini, di costruire il proprio futuro con consapevolezza.
Proseguire gli studi con l’università è la scelta più tradizionale, ma non necessariamente la più adatta a tutti. L’offerta formativa è vastissima, dalle facoltà umanistiche a quelle scientifiche, passando per percorsi artistici e tecnici come gli ITS (Istituti Tecnici Superiori). Questi ultimi, in particolare, offrono una formazione professionalizzante di alto livello, con un forte legame con il mondo del lavoro. Prima di iscriversi, è fondamentale informarsi a fondo sui diversi corsi di laurea, valutare le proprie inclinazioni e le prospettive occupazionali future. Partecipare agli open day, parlare con studenti e docenti, e magari seguire qualche lezione può aiutare a farsi un’idea più chiara.
Inserire nel mondo del lavoro subito dopo il diploma è un’altra opzione possibile. Un’esperienza lavorativa, anche breve, può fornire competenze preziose, aiutare a maturare e a capire meglio cosa si vuole fare “da grandi”. Tuttavia, è importante valutare attentamente le offerte e non accontentarsi di lavori precari e poco stimolanti, che potrebbero compromettere il percorso formativo futuro.
E se non si è ancora pronti per l’università o per il mondo del lavoro? Nessun problema! Optare per un periodo di pausa per orientarsi meglio è una scelta legittima e, in molti casi, consigliabile. Un anno sabbatico, dedicato a viaggi, volontariato o esperienze all’estero, può contribuire alla crescita personale e alla scoperta di nuove passioni. Anche la formazione professionale regionale offre percorsi brevi e mirati, che permettono di acquisire competenze specifiche e di inserirsi più facilmente nel mercato del lavoro.
L’importante è non farsi prendere dal panico e affrontare questo momento di transizione con serenità e proattività. Informarsi, sperimentare, parlare con persone di fiducia: sono gli strumenti fondamentali per decifrare i propri desideri e costruire un futuro in linea con le proprie aspirazioni. Il bivio dopo il diploma non rappresenta la fine, ma l’inizio di un percorso di scoperta e di crescita, un’occasione unica per ritrovarsi e dare forma ai propri sogni.
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