Che pezzo di carne ci vuole per fare il brasato?

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Per un brasato di manzo perfetto, scegli tagli ricchi di tessuto connettivo come il geretto, il reale o il cappello del prete. Questi tagli, provenienti da spalla, collo e gamba, beneficiano di una cottura lenta e prolungata che li trasforma in bocconi teneri e succulenti.

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Il Taglio Giusto per un Brasato Indimenticabile: Un Viaggio tra Sapori e Tradizioni

Il profumo inebriante che si diffonde per la casa, la promessa di un pasto caldo e confortante, la lenta danza del vino rosso nel tegame: il brasato è molto più di una semplice ricetta, è un rituale, un’arte che si tramanda di generazione in generazione. Ma il segreto di un brasato davvero eccezionale risiede, in gran parte, nella scelta del taglio di carne. Non tutti i tagli, infatti, si prestano a questa cottura lunga e paziente, in cui la magia del tempo trasforma un pezzo apparentemente coriaceo in un trionfo di tenerezza.

Dimenticate quindi i tagli nobili e delicati, adatti a cotture rapide e a sapori intensi. Per il brasato, il vero re è un taglio ricco di tessuto connettivo, quel “collagene” che, sotto l’effetto del calore prolungato, si scioglie e si trasforma in una gelatina deliziosa, contribuendo alla succulenza e alla consistenza vellutata del piatto.

Ma quali sono, nello specifico, questi tagli “magici”?

Il Geretto (o Girello di Spalla): Un Classico Intramontabile

Situato nella parte inferiore della spalla, il geretto è un taglio saporito e versatile, perfetto per il brasato. La sua abbondante presenza di tessuto connettivo, distribuito in modo uniforme, garantisce una carne tenera e succosa, capace di assorbire alla perfezione i profumi e gli aromi del vino e delle verdure. Il geretto si distingue per una marezzatura fine e regolare, che contribuisce al suo sapore ricco e intenso.

Il Reale: Un’Esplosione di Sapore dal Collo

Ricavato dal collo del bovino, il reale è un taglio dal sapore deciso e dalla consistenza leggermente più soda rispetto al geretto. La sua caratteristica principale è la presenza di venature di grasso intramuscolare, che donano al brasato un sapore ricco e una consistenza particolarmente fondente. Il reale, brasato a regola d’arte, si scioglie in bocca, sprigionando un bouquet aromatico intenso e persistente.

Il Cappello del Prete (o Spalla): Un’Alternativa Economica e Saporita

Anche conosciuto come spalla, il cappello del prete è un taglio più economico rispetto al geretto e al reale, ma non per questo meno saporito. La sua forma triangolare e la presenza di una nervatura centrale lo rendono facilmente riconoscibile. Questo taglio richiede una cottura ancora più lenta e paziente per ammorbidire le fibre e sprigionare tutto il suo potenziale aromatico. Il risultato è un brasato dal sapore rustico e genuino, perfetto per essere accompagnato da una polenta fumante.

Oltre la Scelta del Taglio: I Segreti di un Brasato Perfetto

La scelta del taglio è fondamentale, ma non è l’unico segreto di un brasato indimenticabile. Un ruolo cruciale lo giocano la marinatura (che ammorbidisce le fibre e intensifica il sapore), la rosolatura (che sigilla i succhi e crea una crosticina saporita) e la scelta del vino (che conferisce al brasato un aroma unico e inconfondibile).

Infine, la pazienza è l’ingrediente più importante. Una cottura lenta e a bassa temperatura permette al tessuto connettivo di sciogliersi lentamente, trasformando un taglio apparentemente duro in un boccone tenero e succulento.

Quindi, la prossima volta che vi cimenterete nella preparazione di un brasato, ricordate: scegliete con cura il taglio di carne, dedicate tempo e attenzione alla preparazione e lasciate che la magia del tempo faccia il resto. Il risultato sarà un piatto ricco di sapore e tradizione, capace di conquistare anche i palati più esigenti.