Come si dice ubriacarsi in Veneto?

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In Veneto, un modo colloquiale per descrivere lubriachezza è ciapà na ciöca.

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Oltre la “ciöca”: l’ebrezza veneta tra dialetto e convivialità

“Ciapà na ciöca”. Questa espressione colorita, tipica del dialetto veneto, è spesso citata come sinonimo di ubriacarsi. Ma il vocabolario veneto, ricco e variegato come la sua terra, offre una tavolozza ben più ampia per descrivere le sfumature dell’ebrezza, riflettendo un rapporto con il vino e la convivialità profondamente radicato nella cultura locale.

Mentre “ciapà na ciöca” evoca l’immagine di un’ubriacatura vistosa, quasi comica, altre espressioni dipingono quadri diversi. “Essere imbriago” è un termine più generico, simile all’italiano “essere ubriaco”, mentre “essere pien” (pieno) o “aver bevù un goto de più” (aver bevuto un bicchiere di troppo) suggeriscono un’ebrezza più leggera, un piacevole stato di allegria.

Per descrivere un’ubriacatura più pesante, si può ricorrere a espressioni come “essere strafatto”, “essere cotto” o “essere ciucco come una botte”. Quest’ultima, in particolare, dipinge un’immagine vivida dello stato di chi ha decisamente esagerato con le libagioni. Ancora più forte è “essere sbronzo piffero”, che sottolinea l’incapacità di reggersi in piedi e l’alterazione delle funzioni cognitive.

Ma l’ebrezza veneta non è solo questione di quantità, ma anche di qualità. “Essere alegro” (allegro) o “essere brillo” descrivono quello stato di piacevole euforia che accompagna i primi bicchieri, mentre “essere in vena” indica una predisposizione alla convivialità e al buonumore, spesso favorita dal vino.

E non dimentichiamo il contesto. Il dialetto veneto, come ogni lingua parlata, è vivo e si adatta alle situazioni. L’espressione utilizzata per descrivere l’ebrezza può variare a seconda dell’età, della zona geografica e del rapporto tra gli interlocutori. Quello che tra amici può essere un “gaver bevù un goto de più”, in un contesto più formale potrebbe diventare un più discreto “essere leggermente brillo”.

In definitiva, il modo in cui i veneti descrivono l’ebrezza è un riflesso della loro cultura, un mosaico di espressioni che vanno oltre la semplice descrizione dello stato fisico, raccontando storie di convivialità, tradizione e un rapporto con il vino che è parte integrante dell’identità veneta. Un patrimonio linguistico ricco e sfumato, che merita di essere esplorato e apprezzato in tutta la sua colorita varietà.