Come si produce il Valpolicella?

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LAmarone della Valpolicella DOCG è un vino ottenuto dalla macerazione di uve appassite. Principalmente Corvina, Rondinella e Molinara compongono luvaggio, rispettivamente in percentuali variabili tra 40-70%, 20-40% e 5-25%. Sono ammesse piccole variazioni con altri vitigni minori.

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Il Segreto dell’Amarone: Un Viaggio nella Produzione del Valpolicella

L’Amarone della Valpolicella DOCG, un vino rosso vellutato e potente, rappresenta l’apice dell’enologia veronese. Ma dietro il suo gusto intenso e complesso si cela un processo produttivo rigoroso e antico, un’arte tramandata di generazione in generazione, che va ben oltre la semplice vinificazione. Comprendere la sua produzione significa immergersi nel cuore stesso della Valpolicella, tra i filari che disegnano i dolci pendii e il profumo inebriante delle uve mature.

Il segreto dell’Amarone risiede nell’appassimento. A differenza di molti altri vini, le uve destinate alla produzione di questo nettare non vengono pressate immediatamente dopo la vendemmia. Selezionate con cura, generalmente tra fine settembre e ottobre, le uve – principalmente Corvina, Rondinella e Molinara – vengono disposte in appositi locali, fruttaie, dove avviene un’essiccazione lenta e controllata. Questo processo, che dura dai tre ai quattro mesi, concentra gli zuccheri e gli aromi, intensificando la struttura del futuro vino. Si tratta di un’arte delicata, che richiede una profonda conoscenza del clima e delle condizioni ambientali, per evitare muffe o fermentazioni indesiderate. L’aria circola liberamente nelle fruttaie, un microclima accuratamente monitorato, che favorisce la concentrazione aromatica, riducendo contemporaneamente il contenuto d’acqua fino a circa il 30-35%.

La percentuale delle tre varietà principali, Corvina, Rondinella e Molinara, è stabilita dal disciplinare DOCG, che ne prevede un range specifico: la Corvina, l’uva dominante, rappresenta il 40-70% del blend, seguita dalla Rondinella (20-40%) e dalla Molinara (5-25%). La possibilità di aggiungere altre varietà in percentuali minime, consente ai singoli produttori di esprimere la propria personalità e il terroir unico delle proprie vigne.

Dopo l’appassimento, le uve, ormai raggrinzite e concentrate, vengono pigiate e inizia la fermentazione alcolica, un processo lungo e complesso, che generalmente si protrae per diverse settimane. Se si utilizzano lieviti selezionati si otterrà un vino più stabile, se invece si utilizzano lieviti indigeni, si otterrà un profilo aromatico più territoriale e complesso. La successiva maturazione avviene in botti di rovere, per un periodo variabile, che contribuisce ulteriormente a sviluppare la complessità aromatica e la morbidezza del vino. Il lungo affinamento, prima dell’imbottigliamento e della successiva maturazione in bottiglia, è fondamentale per la sua evoluzione e per il raggiungimento della piena espressione organolettica.

La produzione dell’Amarone della Valpolicella non è dunque solo una procedura, ma una vera e propria filosofia, un’armoniosa sinergia tra uomo e natura, tra antica tradizione e innovazione tecnologica. È questo connubio, che garantisce la nascita di un vino unico, capace di raccontare la storia e la cultura di una terra generosa, la Valpolicella.