Cosa non possono mangiare quelli intolleranti al glutine?

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Le persone intolleranti al glutine devono escludere dalla loro dieta cereali come frumento, farro, orzo, avena, segale, grano khorasan e derivati. Questi ingredienti sono comuni in prodotti da forno come pane, pasta, pizza e dolci.
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Oltre il pane e la pasta: navigare il labirinto degli alimenti senza glutine

L’intolleranza al glutine, o celiachia, non è una semplice “dieta di moda”. È una condizione autoimmune seria che richiede un’eliminazione completa del glutine dalla dieta per evitare danni all’intestino tenue e una miriade di sintomi, spesso subdoli e aspecifici. Ma cosa significa, concretamente, “senza glutine”? Andare oltre la semplice consapevolezza dell’assenza di pane e pasta è fondamentale per una gestione efficace della malattia.

La sfida principale risiede nell’ubiquità del glutine. I cereali contenenti glutine – frumento, farro, orzo, avena, segale, grano khorasan (o kamut) – sono ingredienti base di innumerevoli prodotti alimentari. Non si tratta solo di pane, pasta e pizza, benché questi siano i più ovvi colpevoli. Il glutine si nasconde in molti altri alimenti, a volte in modo inaspettato:

  • Prodotti trasformati: Molti alimenti preconfezionati contengono glutine come addensante, stabilizzante o agente legante. Salse, zuppe pronte, sughi, würstel, carni processate, persino alcuni tipi di gelato possono contenere tracce di glutine. Leggere attentamente le etichette, prestando particolare attenzione agli ingredienti “nascosti” come maltodestrine, amidi modificati e aromi naturali, è essenziale.

  • Bevande: Birra, alcuni tipi di alcolici, persino alcuni succhi di frutta possono contenere glutine o essere contaminati durante il processo di produzione.

  • Prodotti farmaceutici e cosmetici: Anche alcuni farmaci e prodotti cosmetici possono contenere glutine come eccipiente. È importante verificare sempre la composizione di questi prodotti, soprattutto se si hanno dubbi.

  • Contaminazione incrociata: Questo è un aspetto cruciale spesso sottovalutato. La contaminazione incrociata può avvenire durante la preparazione dei cibi, se si utilizzano gli stessi utensili o superfici di cottura per alimenti contenenti e non contenenti glutine. È fondamentale mantenere una cucina dedicata o, in alternativa, pulire accuratamente tutte le superfici e gli utensili dopo aver preparato alimenti contenenti glutine.

  • Alimenti apparentemente “sicuri”: Anche l’avena, spesso considerata un’alternativa, può essere contaminata da glutine durante la coltivazione, la raccolta o la lavorazione. Solo l’avena certificata senza glutine garantisce l’assenza di contaminazione.

La gestione dell’intolleranza al glutine richiede impegno, attenzione e conoscenza. Non è sufficiente limitarsi a evitare i cibi più ovvi. È necessario sviluppare una profonda consapevolezza degli ingredienti e dei processi di produzione, leggere attentamente le etichette e, in caso di dubbi, consultare un dietologo specializzato in celiachia. Solo così si può garantire una dieta sicura ed efficace, che consenta di vivere una vita piena e senza le spiacevoli conseguenze dell’intolleranza al glutine.