Cosa si mangia a pranzo di Natale a Roma?

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Il pranzo natalizio romano si conclude con labbacchio, un giovane agnello cucinato con aromi al forno o fritto, accompagnato da patate arrostite imbevute del sugo della carne.

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Il Pranzo di Natale a Roma: Un Viaggio tra Tradizione e Sapori Autentici

Il pranzo di Natale a Roma è un rito che affonda le sue radici in secoli di storia e tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione. Non si tratta semplicemente di un pasto, ma di un momento di condivisione e convivialità, dove i profumi e i sapori evocano ricordi d’infanzia e creano nuovi legami. Mentre il mondo si veste a festa, la capitale si prepara a celebrare con una tavola imbandita, ricca di specialità che raccontano l’anima più autentica della romanità.

Dimenticatevi per un attimo le influenze internazionali e i menu elaborati: il pranzo natalizio romano è un omaggio alla semplicità, alla genuinità degli ingredienti e alla sapienza delle mani che li trasformano in piatti indimenticabili. La preparazione inizia giorni prima, con la scelta accurata delle materie prime nei mercati rionali, un vero e proprio teatro di colori e profumi.

L’antipasto è un preludio alla festa: il classico tagliere di salumi e formaggi laziali fa bella mostra di sé, con il prosciutto di Norcia, la coppa romana, la porchetta di Ariccia e il pecorino romano stagionato a fare da protagonisti. Non mancano le olive, spesso condite in casa con aromi e spezie, e i carciofini sott’olio, un must della cucina romana.

Il primo piatto è un trionfo di carboidrati: i cappelletti in brodo di cappone rappresentano un’istituzione. Un brodo ricco e saporito, frutto di una lenta e paziente cottura, avvolge i piccoli cappelletti ripieni di carne, creando un connubio perfetto di sapori e consistenze. In alternativa, si può optare per i tortellini in brodo o per una pasta fresca ripiena condita con un ragù di carne saporito e tradizionale.

Il secondo piatto è il cuore pulsante del pranzo di Natale romano. Ed è qui che entra in scena l’abbacchio, il giovane agnello che rappresenta una vera e propria icona della cucina romana. La preparazione più diffusa è quella al forno, con aromi freschi come rosmarino e aglio, e un filo d’olio extravergine d’oliva che ne esalta il sapore delicato. L’abbacchio viene cotto lentamente, fino a raggiungere una croccantezza irresistibile all’esterno e una tenerezza ineguagliabile all’interno.

Accanto all’abbacchio, le patate al forno sono un contorno immancabile. Tagliate a tocchetti irregolari e condite con gli stessi aromi della carne, le patate si impregnano del sugo durante la cottura, diventando un vero e proprio peccato di gola. La loro consistenza, croccante fuori e morbida dentro, crea un contrasto perfetto con la tenerezza dell’abbacchio.

Ma il pranzo di Natale romano non si limita all’abbacchio. In alcune famiglie, si preferisce preparare il pollo alla romana, cotto in casseruola con peperoni, pomodori e olive. Altri optano per un arrosto di vitello, farcito con erbe aromatiche e pancetta. L’importante è che il secondo piatto sia generoso, saporito e preparato con amore.

Dopo una pausa per permettere allo stomaco di riprendersi, arriva il momento del dolce. Il panettone e il pandoro, pur non essendo nati a Roma, sono diventati ormai presenze fisse sulle tavole natalizie. Ma a questi si affiancano i dolci tradizionali romani, come il pangiallo, un dolce povero a base di frutta secca, miele e spezie, e il tozzetto romano, un biscotto secco alle mandorle, perfetto da inzuppare nel vin santo.

Il pranzo di Natale a Roma è quindi un’esperienza sensoriale completa, un viaggio attraverso i sapori autentici di una città che ha saputo conservare le proprie tradizioni culinarie, trasformandole in un patrimonio inestimabile. È un momento per ritrovarsi, per celebrare l’amore e la famiglia, e per gustare la bontà di una cucina semplice e genuina, che sa scaldare il cuore e l’anima.