Qual è il dolce tipico romano?

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A Roma, il Natale profuma di panpepato (o pampepato), un dolce basso e rotondo ricco di ingredienti. Nocciole, miele e canditi si uniscono a cacao, spezie e scorza darancia in un tripudio di sapori festivi.

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Oltre il Pandoro: a Roma il Natale è Panpepato.

Mentre il resto d’Italia si divide tra Pandoro e Panettone, Roma custodisce gelosamente la sua tradizione natalizia fatta di profumi speziati e sapori intensi: il protagonista indiscusso è il Panpepato (o Pampepato), un dolce antico e ricco di storia, che ben poco ha a che fare con i lievitati milanesi e veronesi. Dimenticate l’altezza e la sofficità, il Panpepato si presenta come un disco basso e compatto, quasi misterioso, con una crosta scura e rugosa che nasconde un tesoro di ingredienti preziosi.

A renderlo unico è la sinfonia di sapori che si sprigiona ad ogni morso. Le nocciole tostate, croccanti e aromatiche, si fondono con la dolcezza del miele, creando un contrasto di texture esaltato dalla presenza dei canditi, piccoli gioielli di frutta che regalano un tocco di acidità. Ma non è tutto: cacao amaro, un pizzico di pepe nero, cannella, noce moscata e la fragranza intensa della scorza d’arancia completano il quadro, trasformando il Panpepato in un’esperienza sensoriale avvolgente e complessa.

Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, tramandate di generazione in generazione nelle cucine romane. Si narra che le sue radici affondino addirittura nell’antica Roma, dove si preparavano dolci simili a base di miele e frutta secca. Nel Medioevo, poi, le monache di clausura arricchirono la ricetta con spezie pregiate provenienti dall’Oriente, conferendogli il carattere esotico e misterioso che lo contraddistingue ancora oggi.

A differenza del Panettone, la preparazione del Panpepato non richiede lievitazione. L’impasto, denso e compatto, viene cotto a lungo a bassa temperatura, un processo che contribuisce a sviluppare gli aromi e a creare la caratteristica crosta scura e croccante. Un tempo, era usanza conservarlo avvolto in foglie di alloro, che gli conferivano un ulteriore tocco aromatico e ne garantivano la freschezza per lungo tempo.

Oggi, il Panpepato rappresenta un vero e proprio simbolo del Natale romano, un dolce da condividere con la famiglia e gli amici, assaporando lentamente ogni boccone e lasciandosi trasportare dalla magia delle feste. Un’alternativa golosa e originale ai classici dolci natalizi, che merita di essere scoperta e apprezzata in tutta la sua complessità e ricchezza. Un consiglio? Accompagnatelo con un bicchiere di vino dolce, come il Vin Santo, per esaltare al massimo i suoi aromi e concludere in bellezza il pasto natalizio.